Negli Stati Uniti sta facendo molto discutere la decisione di un giudice che ha arrestato un sospettato per aver rifiutato di sbloccare il suo iPhone durante un perquisizione della polizia.
Quello che era iniziato come un controllo di routine, sta diventando un vero e proprio caso negli Stati Uniti. William Montanez dovrà ora scontare 180 giorni in carcere per aver rifiutato di sbloccare il suo iPhone su richiesta dei poliziotti.
Tutto è iniziato il 21 giugno scorso, quando la polizia ha fermato Montanez per una semplice infrazione stradale. Uno dei poliziotti ha chiesto all’uomo se potevano perquisire l’auto, ma Montanez si è rifiutato. A quel punto, la polizia ha fatto avvicinare i cani antidroga che hanno subito iniziato ad abbaiare. A quel punto, l’ispezione dell’auto ha portato alla luce una piccola quantità di marujana, un’arma e due iPhone 7.
Proprio su uno dei due iPhone era in bella vista un messaggio: “OMG, lo hanno trovato“. Questo messaggio ha insospettito i poliziotti, che hanno chiesto il permesso di poter controllare i due iPhone. Montanez si è rifiutato di dare il suo consenso e i poliziotti hanno quindi chiesto un apposito mandato al giudice. Durante l’udienza, il giudice ha stabilito che i poliziotti potevano sbloccare i telefoni senza consenso esplicito e, a quel punto, l’accusa ha chiesto all’avocato difensore e all’imputato di sbloccare i due telefoni portati come prova. Montanez ha però risposto che i telefoni erano nuovi e che non ricordava la password. Dopo questa risposta, il giudice lo ha condannato a 180 giorni di carcere per “civil contempt“.
L’avvocato difensore ha voluto quindi rilasciare una dichiarazione pubblica per far capire a tutti “cosa può accaderci“. Il legale ha detto che i poliziotti possono arrestarti per qualsiasi cosa e, se trovano un telefono nella tua auto, ti chiederanno di sbloccarlo. E se rifiuti perché lì dentro sono conservate informazioni personali, allora rischi di andare in prigione.
Certo, l’uomo era un pregiudicato e aveva della marujana e un’arma nella sua auto, ma per il difensore legale non si può usare il pretesto del rifiuto allo sblocco degli iPhone per mettere in prigione un imputato.