John Carmack, l’uomo che ha regalato al mondo videoludico capolavori come Quake, Doom e Wolfenstein 3D, ha raccontato della sua amicizia con Steve Jobs e di quale fosse la sua opinione sui giochi per computer.
Carmack ha conosciuto Steve Jobs ai tempi di NeXT, quando il co-fondatore di Apple era già stato allontanato dalla sua azienda. Lo sviluppatore si incontrò com Jobs perché voleva aggiungere la scritta “Developed on NeXT computers” sulle confezioni del primo Doom. La richiesta venne inizialmente respinta, ma in seguito Jobs cambiò idea e diede la sua autorizzazione. A quel punto, però, il gioco era già uscito e Carmack preferì non apportare modifiche all’etichetta. Malgrado questo primo incontro tribolato, i due iniziarono a collaborare su altri progetti.
Dal racconto emerge che Jobs non era un appassionato di videogame e per lui non era molto importante portare i giochi più famosi sulle sue piattaforme. Solo in un secondo momento, Carmack venne chiamato da Jobs come consulente per capire cosa bisognava adottare sui Mac per renderli più compatibili con i giochi del momento: “Quando si accorgeva che stava sbagliando, dava piena fiducia alle persone che aveva contattato per un parere”.
Carmack convinse Jobs ad adottare OpenGL e da allora i due hanno iniziato a frequentarsi anche come amici, al di fuori dell’ambito lavorativo. Il creatore di Doom ha partecipato anche a diversi keynote Apple insieme a Steve Jobs. Keynote che andarono bene, tanto che Steve cercò ci convincerlo a partecipare ad una presentazione il giorno delle… sue nozze! Carmack ovviamente rifiutò, ma Jobs continuò ad insistere fino a quando non intervenne la futura moglie del creatore di Doom. Bastarono poche parole “femminili” per tenere testa a Jobs in quell’occasione…
Il rapporto iniziò però ad incrinarsi dopo il lancio del primo iPhone, per disaccordi sulle web app. Carmack era un sostenitore delle app native, mentre Steve Jobs preferiva le web app. Ci furono discussioni molto accese su questo argomento, ma come saprete nel 2008 Jobs cambiò idea e Apple lanciò l’App Store su iPhone.