“Ci serve l’impronta del morto per sbloccare lo smartphone”, polizia al funerale tra le polemiche

Fin dove si può arrivare per scoprire nuove prove? La polizia della Florida ha deciso di presentarsi al funerale di un indiziato per cercare di sbloccare il suo smartphone tramite impronte digitali. E non è il primo caso negli Stati Uniti.

Come riportato da AppleInsider, la polizia di Tampa Bay ha chiesto ai familiari del morto di poter sbloccare il suo smartphone utilizzando le impronte digitali dell’uomo.

Linus F. Phillip è stato ucciso dalla polizia mentre tentava di fuggire dopo un controllo di routine. Nell’auto dell’uomo era stata trovata della marijuana e, mentre un poliziotto rovistava sul retro dell’auto per completare la perquisizione, Philip accelerava all’improvviso trascinandoselo dietro. per frenare la corsa, il poliziotto bloccato sul retro ha sparato diversi colpi fatali contro l’uomo al volante.

Durante i funerali organizzati pochi giorni dopo, la polizia si è presentata per sbloccare lo smartphone dell’uomo tramite impronte digitali. La famiglia si è fermamente opposta e l’operazione non è stata portata a termine. La fidanzata della vittima si è detta indignata: “La polizia ci ha mancato di rispetto e ha violato il funerale di un nostro caro“. Secondo le forze dell’ordine, lo scopo di quel tentativo era di trovare nuovi indizi per un’indagine di droga molto più ampia.

Al momento, nessun documento cita il modello di smartphone in questione, ma sappiamo che tale pratica è sempre più diffusa negli USA, anche per quanto riguarda lo sblocco degli iPhone.

Diversi esperti legali concordano sul fatto che non è necessario un mandato per effettuare questo tipo di operazione, e che le norme sulla privacy terminano con la morte di un soggetto. Diversi, invece, è il discorso di tipo etico, visto che il dibattito è ancora molto aperto negli Stati Uniti.

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