Apple non permette ai dev di utilizzare le emoji proprietarie

Apple ha iniziato ad applicare in maniera più rigorosa le regole riguardanti l’uso delle sue proprietà intellettuali nelle app di terze parti, dato che ora anche le emoji possono essere causa di rifiuto su App Store.

Diversi sviluppatori stanno segnalando che le loro app vengono rifiutate per la presenza di emoji Apple all’interno di icone, screenshot o altri elementi di marketing delle app.

Apple fa sapere che le app non possono utilizzare le emoji al di fuori delle posizioni in cui un utente  ha la possibilità di digitarle. Si tratta di una regola già presente da tempo nelle linee guida dell’App Store (“non è possibile utilizzare elementi la cui proprietà intellettuale è di Apple”), anche se l’azienda ha iniziato ad applicarla perfino alle emoji solo da qualche giorno. Le app devono sostituire l’uso delle emoji Apple con icone personalizzate, altrimenti non saranno approvate su App Store.

Molti sviluppatori utilizzano queste emoji negli screenshot su App Store, nel titolo dell’app, nelle icone all’interno delle app o nelle descrizioni. Da oggi non sarà più possibile farlo. Chiaramente, questa decisione non avrà alcun impatto sulle app che utilizzano le emoji Apple nelle tastiera.

Tra le prime app ad essere state rimosse troviamo il client Gitub GitHawk, il tracker bitcoin Bittracker, il gioco  Reaction Match e il gioco basato su emoji Moji Match, oltre a tanti altri titoli. Anche Emojipedia ha confermato che Apple consentirà l’utilizzo delle emoji nelle app terze solo in contesti specifici come in in campo di testo. Le emoji saranno invece vietate quando utilizzate come elementi di gioco, pacchetti adesivi, come sostitute dei tasti o come parte dell’interfaccia utente dell’app. Le emoji saranno vietate anche se usate nei loghi, nelle icone e nelle immagini promozionali dell’app.

Mentre le emoji esistono come parte dello standard Unicode, l’implementazione di Apple di quello standard è protetta da copyright. Ciò significa che la società ha il diritto legale di controllare l’utilizzo delle proprie emoji, specialmente su App Store.

Apple non ha ancora commentato la notizia.

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