Expo 2015, la Colombia punta al 3.0: app, iOS e videogiochi mobile negli investimenti del TIC

Mercati emergenti, nazioni che guardano al futuro, spesso anche meglio dell’Italia e con più impegno. È l’esempio della Colombia, un Paese al quale non immediatamente associamo lo sviluppo digitale, la produzione di contenuti multimediali, ma che negli ultimi anni ha investito tantissimo per arrivare al 3.0. Al padiglione Colombia di Expo 2015 abbiamo incontrato il leader del TIC, il ministero Tecnologia Comunicazione e Informazione, Juan Sebastian Sandino, a margine di un’intervista a Cesar Acevedo, regista premiato a Cannes per la sua opera prima, e abbiamo affrontato l’importante questione riguardante l’investimento colombiano nel presente.

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Si parla di cinema, ovviamente, ma non si può non pensare anche ai videogiochi, con Sandino che sottolinea l’importanza dello sviluppo digitale in toto: «Sono state messe a punto quattro linee di progetto per riuscire a superare queste tre barriere: la prima, la più importante, è un lavoro di laboratorio che coinvolge 17 città per la formazione di risorse umane qualificate. Non solo formazione, però, ma anche fare sì che queste risorse, una volta qualificate, possano generare nuove imprese e fare da incubatore, investendo 11 milioni di dollari in questi 17 laboratori. Attualmente 12mila persona impegnate in questo settore, che comprendono i videogiochi, l’animazioni e altri progetti strasversali» ha spiegato Sandino.

«Il 30% dell’industria del contenuto digitale è composta dalla produzione di videogiochi: non una percentuale altissima, ma siamo soltanto all’inizio. Per adesso la maggior parte dei prodotti viene preparato per console, però ci stiamo muovendo verso il mobile, con un incremento molto importante sotto quest’aspetto. Arrivare sull’App Store è fondamentale, perché d’altronde i download maggiori avvengono per i giochi ed è un’opportunità molto importante per noi: la nostra intenzione, quindi, è spostare i nostri progetti verso il mobile per sfruttare la forza della piattaforma Apple. La cosa importante è che i progetti benché siano solo su console dev’esserci un contenuto che è declinabile in tutte le piattaforme, mobile compreso. Abbiamo attualmente 70 aziende circa che fanno videogiochi in Colombia e non ci focalizziamo esclusivamente su un genere in particolare: ci sono vari progetti educativi per insegnare la cultura, ma l’obiettivo non è soltanto quello di insegnare la cultura del nostro Paese, ma anche le varie tradizioni guardando sempre all’internazionalizzazione».

Al piano terra del padiglione della Colombia in Expo, gli organizzatori hanno anche allestito, per l’intera durata dell’Expo, un parco titoli da testare, tutti prodotti nel paese sudamericano: videogiochi per mobile che mostrano la volontà di crescere, di provare a emulare i capisaldi del mercato, come Ruzzle o un qualsivoglia platform per iPad. Sono le storie di Efecto Project, di Teravision Games, che produce da anni in partnership con Nickleodeon e Disney. E infine si parla anche di Colombia 3.0, che non è un modo per sottintendere lo sviluppo della comunicazione, bensì il nome dato alla principale kermesse del Sud America dove annualmente aziende attive nella comunicazione digitale si ritrovano per presentare i propri prodotti: quest’anno sono stati 17.000 i biglietti staccati, con un aumento costante di anno in anno. Con la Colombia che sullo sfondo inizia a portarsi nelle file davanti.

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