Contrordine: Apple pagherà gli artisti anche per i tre mesi gratuiti di Apple Music

Sarà stata la lettera di Taylor Swift, saranno state le critiche trapelate dagli ambienti delle etichette indipendenti, fatto sta che Apple ha deciso di cambiare modello: l’azienda pagherà gli artisti anche per i tre mesi di prova gratuita previsti per i nuovi iscritti ad Apple Music.

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A darne notizia è stato Eddy Cue, che poche ore fa ha scritto su Twitter “will pay artist [sic] for streaming, even during customer’s free trial period“. In pratica, Apple pagherà gli artisti anche durante il periodo di prova di tre mesi concesso ai clienti appena iscritti ad Apple Music. Cue ha poi confermato a Re/Code che i titolari dei diritti d’autore riceveranno una commissione per ogni flusso audio durante il periodo di prova, con successivi pagamenti a percentuale quando gli utenti diventano “abbonati paganti“.

Cue ha confermato che il cambiamento di politica è stato richiesto da artisti come Taylor Swift e da etichette indipendenti come quelle del consorzio Beggars Group, di cui fanno parte anche Adele e i Vampire Weekend. Tutti loro hanno espresso preoccupazione per la perdita di guadagni derivante dai tre mesi gratuiti, visto che in questo periodo anche le vendite degli album e i download sui vari store potrebbero frenare drasticamente, con ripercussioni devastanti per le piccole etichette.

La decisione di cambiare passo è stata presa congiuntamente da Eddy Cue e Tim Cook. Cue ha parlato direttamente di Taylor Swift, anche se non è ancora chiaro se questo cambiamento sarà sufficiente a farla ritornare sui suoi passi e a farle pubblicare su Apple Music anche l’album “1989”:

Oggi ho parlato personalmente con Taylor e le ho detto che abbiamo ascoltato le sue preoccupazioni. Volevo che lei sapesse che stiamo apportando dei cambiamenti. Taylor era entusiasta della notizia, e noi le siamo grati per questo.

Per quanto riguarda le revenue sugli abbonati a pagamento, Apple Music darà ad artisti ed etichette una percentuale maggiore rispetto alla concorrenza, visto che tutti gli altri servizi concedono il 70%, mentre Apple fornirà il 71,5%.

Con questa mossa, sembra che Apple si sia “piegata” alle richiesta di una cantante e di qualche etichetta discografica indipendente. Come sappiamo, però, Apple valuta bene le sue mosse prima di fare anche un singolo passo. Molto probabilmente, la dirigenza non aveva alcuna intenzione di pagare gli artisti per questi tre mesi gratuiti ma, dopo il polverone suscitato nelle ultime settimane, a Cupertino hanno fatto due calcoli economici e strategici. Economicamente, pagare gli artisti senza ricevere nulla dai clienti sarà dispendioso, ma in cassa ci sono miliardi di dollari e quindi il sacrificio è assolutamente sostenibile. Strategicamente, invece, si tratta di un grandissimo successo, che vale l’investimento fatto. Mostrandosi come l’azienda che “accontenta le richieste degli artisti”, Apple si pone ora in una posizione di vantaggio rispetto alle varie etichette discografiche, fa apparire Apple Music come un servizio “amico” e potrà avere maggiori margini di trattativa per convincere quegli artisti che ancora non hanno acconsentito a far parte di Apple Music. Alla fine, insomma, questo piccolo sacrificio potrebbe tradursi in un grande affare strategico, e non solo, per Apple.

Tra l’altro, questa vittoria di Taylor Swift contro il “gigante” Apple ha già scatenato il web. Ecco un fumetto molto simpatico appena apparso in rete:

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