E’ uscito “Steve Jobs: The Man in the Machine”, un documentario sulla vita del co-fondatore di Apple

Il nuovo documentario su Steve Jobs realizzato dal regista premio Oscar Alex Gibney ha fatto il suo debutto durante il South by Southwest (SXSW) film festival di Austin, in Texas. Il titolo è “Steve Jobs: The Man in the Machine”.

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Il documentario è stato finanziato dalla CNN Films, dura 127 minuti e descrive la personalità e la storia di Steve Jobs in un modo molto più complesso e approfondito di qualsiasi altro film dedicato al co-fondatore di Apple.

Le prime recensioni della stampa parlano di un film che dipinge Steve Jobs sotto una luce non proprio favorevole, con il racconto di molti aneddoti già presenti nella biografia scritta da Walter Isaacson.

Il tema del documentario riprende la linea di “Citizen Kane”, un classico di Orson Welles che raffigura l’ascesa, la caduta e la morta di un uomo sì grande, ma anche solitario. Come Citizen Kane, questo film inizia con la morte del suo personaggio principale, per poi raccontare la storia della sua vita.

Il The Guardian scrive:

Alex Gibney ritrae Steve Jobs come un moderno Citizen Kane, un uomo dal talento abbagliante ma anche egocentrico, oltre che assolutamente privo di empatia. Si tratta di un documentario molto interessante, che sottolinea il genio di Jobs e la sua complessa personalità. Oltre ad essere profondamente ambivalente nel rapporto con i suoi figli, ed in particolare con Lisa, Jobs ha sempre subìto inconsciamente il fatto di essere stato adottato. Jobs in qualche modo ha trasmesso questo suo casino anche a noi. I nostri iPhone ci collegano ad amici lontani e alla famiglia, ma ci fanno anche vivere ancora di più in solitudine, sedotti da macchine che non ci soddisferanno mai veramente.

Il Boston Herald descrive il documentario come “una storia fredda e poco lusinghiera sulla vita di Steve Jobs. Il film poi si espande, in modo non del tutto convincente, in una meditazione sul nostro eccessivo affidamento ai gadget elettronici“.

The Hollywood Report racconta alcuni aneddoti del film:

Scopriamo come Steve Jobs ha reagito quando ha scoperto che la sua fidanzata era rimasta incinta. Per tanto tempo ha mentito sul reale valore dell’azienda, perchè voleva negare la sua paternità e non voleva pagare i 500$ al mese di mantenimento per i suoi figli. Scopriamo come ha reagito alla storia dell’iPhone 4 trafugato in un baro, quando si comportò da vero e proprio bullo contro il giornalista che pubblicò lo scoop, tanto da convincere le forze dell’ordine a fare irruzione nella casa del giornalista per confiscare computer e tutti gli altri gadget tecnologici.

Nel film ci sono poi spezzoni di filmati d’archivio che si trovano sul web ormai da tempo. Il taglio è però molto interessante, soprattutto per chi non conosce ancora bene la storia di Steve Jobs e vuole scoprirne tutti i segreti. Piccola curiosità: il regista Gibney ha rivelato di aver chiesto ad Apple delle risorse per completare il film, ma l’azienda si è rifatta di collaborare. Per questo non troveremo interviste o dichiarazioni dei vari Tim Cook o Jony Ive.

Anche perché questo film è ancora più critico rispetto alla biografia scritta da Walter Isaacson.

Il documentario è stato presentato al film festival di Austin ed è uscito, per ora, in poche sale degli Stati Uniti.

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