Appcelerator: “Diminuisce l’interesse degli sviluppatori verso Android, più preferenze per iOS”

Appcelerator ha da poco pubblicato una recente ricerca sugli sviluppatori e sull’interesse che questi hanno nel realizzare applicazioni per diverse piattaforme mobili. La ricerca ha messo in luce come proprio l’interesse verso la piattaforma Android inizi a diminuire, in quanto molti developer preferirebbero sviluppare app per iOS.

La ricerca di Appcelerator è stata svolta in collaborazione con IDC, evidenziando come nonostante la progressiva crescita di Android come piattaforma, l’interesse di molti sviluppatori stia iniziando a diminuire primariamente a causa della grande varietà di dispositivi e configurazione hardware da supportare: La frammentazione della piattaforma, che Google sembra non riuscire a ridurre, sta causando una diminuzione di interesse” ha dichiarato Mike King di Appcelerator. Secondo la ricerca 9 su 10 sviluppatori si sono detti “molto interessati” nello sviluppare per iPhone ed iPad, 8 su 10 si sono detti ancora interessati agli smartphone Android mentre solo due terzi hanno dichiarato di essere interessati nello sviluppo di applicazioni per i tablet Android

Passando alle altre piattaforme in classifica, Windows Phone 7  ha attirato l’interesse del 37% degli sviluppatori, attestandosi al terzo posto dietro ad iOS ed Android; se la situazione si può comunque definire più che accettabile per Windows Phone, altrettanto non può dirsi della piattaforma BlackBerry, in quanto sui 2.200 sviluppatori intervistati, solamente il 16% si è detto interessato nello sviluppare applicazioni per BlackBerry OS o per il PlayBook OS, con una diminuzione del 4% rispetto ai tre mesi precedenti.

Questi dati riflettono quindi la tendenza di alcuni sviluppatori ad abbandonare la piattaforma Android, com’è possibile evincere dal racconto di Mika Mobile, developer del gioco Battleheart. In tal senso, infatti, il team di sviluppo avrebbe  deciso di cessare qualsiasi supporto ad Android a causa dell’elevata frammentazione che obbligava il team ad spendere numerose ore per la modifica di shader e formati di texture così da renderli compatibili con le differenti GPU.

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