Dopo iOS, anche Android sembra consentire l’accesso alle foto degli utenti da parte delle applicazioni, senza che l’utente abbia dato alcuna autorizzazione.

A differenza di iOS, dove l’utente deve un’app deve comunque richiedere l’autorizzazione dell’utente per poter accedere ai dati in remoto (senza però sapere quali dati vengono utilizzati, in questo caso le foto), un’app Android può invece copiare le foto su un server remoto senza alcun preavviso, purché il dispositivo sia connesso ad internet.
Un portavoce di Google ha detto al Times che la mancanza di restrizioni per l’accesso alle foto è stata una scelta di progettazione, presa nelle prime fasi dello sviluppo di Android quando il sistema operativo doveva consentire la gestione delle foto anche su una scheda di memoria removibile:
Originariamente abbiamo progettato il file system di Android con un sistema di gestione delle foto simile a Windows e Mac OS. All’epoca le immagini venivano memorizzate su schede SD e quindi il sistema operativo doveva consentire la rimozione della scheda e la copia, senza restrizioni, delle foto in essa contenute. Successivamente gli smartphone si sono evoluti e ora quasi tutti hanno una scheda di memoria non removibile. Per questo, oggi, stiamo lavorando per aggiungere un permesso obbligatorio che devono richiedere le app per poter accedere alle immagini.
Ralph Gootee, uno sviluppatore Android, ha provato il sistema attuale di gestione foto in Android, scoprendo che è relativamente semplice poter accedere alla libreria fotografica del dispositivo senza che l’utente se ne accorga.