Jon Evans, oltre ad essere un blogger di TechCrunch, è anche uno sviluppatore iOS ed Android e conosce molto bene entrambe le piattaforme di sviluppo. Dall’esperienza di iOS, però, ha notato una mancanza per lui grave: il garbage collector.

Proprio per questo motivo, Evans ha inviato diverse lettere a Steve Jobs e Scott Forstall, tra cui la seguente:
Caro Steve,
per favore dacci il garbage collection. Per favore, per favore, per favore dacci il garbage collection.
Lo so che non è sexy, o brillante, o rotondo. Lo so che gli utenti non possono accorgersi della differenza (tranne quando le applicazioni crashano, o ci mettono il doppio del tempo necessario per svilupparle).
Mentre quasi ogni altra cosa di iOS SDK, l’editor, le librerie, lo stesso Objective-C, è fantastica, la sua gestione della memoria è onestamente ferma agli anni ‘80. Come un compatriota ha recentemente detto con orrore quando ha sviluppato per la prima volta con iOS, “Aspetta un attimo, di che decennio è questo?”.
E’ come guidare una Ferrari con i freni realizzati da Lada.
Il garbage collector è un servizio automatico che, praticamente, va a ripulire la gestione della memoria, in modo da limitare al massimo le risorse richieste da un’applicazione. Si tratta di un sistema datato 1959, ma che è stato utilizzato in tantissimi linguaggi di programmazione in quanto consente agli sviluppatori di concentrarsi sul contenuto di un’app e non troppo su come smaltire gli oggetti impiegati nel codice. Tale servizio, però, richiede qualche risorsa in più e forse è per questo che Apple ha deciso di non implementarlo. In ogni caso, per Evans sarebbe una bellissima idea…