Apple Store Oriocenter, riflessioni del giorno dopo

Abbiamo ricevuto in redazione un’interessante riflessione realizzata dal nostro utente Luca Cogoni che, prendendo spunto dalla nuova apertura di un Apple Store, fa la disamina del mondo Apple e della qualità dei servizi offerti.

Quando nel 1988 mio padre mi portò a casa un IBM 8088 per me fu una vera festa! Avevo in casa un oggetto di cui avevo solo sentito parlare e che poche volte avevo visto all’editrice “La Stampa” di Torino, città dei miei natali, dove mio padre lo aveva acquistato ad un prezzo stracciato grazie ad una ristrutturazione aziendale. Aveva un hard disk da 20 Mb ed un lettore di floppy disk da 5”1/4 e forse anche della ram ma non ricordo proprio quanta! Ho dedicato parecchio tempo a quella macchina, mi ci sono cimentato con il basic, il pascal, un primo rudimentale Star Office. Non era molto ma in matematica mi aiutato davvero tanto, lo sfruttavo per quello che era nato, “un calcolatore”!

I tempi poi si sono evoluti, tra il 1990 ed il 2000 abbiamo assistito tutti ad un grosso salto di qualità con il 286, 386, 486, Pentium, Pentium II, Pentium III, Pentium IV fino ai giorni nostri. In quegli anni ero partito per la naja e avevo fatto amicizia con il mitico Windows 3.11, con il mouse e con tanti programmini che in quegli anni si chiamavano “utility”. Al giorno d’oggi possiamo dire che la qualità ne ha un po’ risentito per colpa dei vincoli produttivi, dei giochi di borsa e quant’altro, ma per diffondere un prodotto, lo sappiamo, bisogna stabilire un prezzo competitivo altrimenti la gente non se lo compra.

Avevo già un iPhone e un iMac, ero già stato in un Apple Store, a New York City, mi mancava l’esperienza dell’inaugurazione di uno store. Ieri ho “colmato” questa lacuna andando a Orio Center ed è stata un’esperienza molto “famigliare”.

Intanto a 35 anni non ho voluto farmi la nottata fuori, mia moglie me lo permetteva ma la notte bisogna riposare, non ho più il fisico! Sono arrivato alle 8:30, con calma, ed ho notato con piacere che avevo “solo” 250 metri di fila davanti a me! Vi sembrano molti? Provate a misurare le file dei musei che abbiamo in Italia e poi ne riparliamo!

E comunque, a guardare cosa è accaduto poco più tardi devo dire che l’attesa non è stata snervante, alle 9:30 avevo fatto 50 metri di progressione in avanti con lo store ancora chiuso, la meta si avvicinava e la coda, poveri loro, aumentava visibilmente” dietro di me…

Giunto in prossimità del punto di ristoro fisso, 50 metri, erano le 10:20 e tutto andava bene, avevo già bevuto il caffè e mangiato la brioche grazie a Apple a cui faccio i complimenti. Qualcuno mi smentirà ma non credo che le squadre calcistiche offrano colazioni no-limit a chi fa la fila per gli abbonamenti…

E finalmente alle 10:25, dopo soli 5 minuti, ero arrivato magicamente a 30 metri, traguardo vicino, bersaglio in chiaro, insomma, ero lì!

Ed ecco finalmente un’emozione inimmaginabile, mio padre in fila con me, pochi metri all’ingresso, ma vivere quel momento con il 70enne di casa….! Con grande maestria e notevole esperienza è arrivato da Torino alle 10:30, ha scavalcato le transenne indisturbato e senza quasi farsi notare, ha ritirato il ticket ed è entrato con me, perdoniamolo dai!

Dopo avere ritirato la maglietta ci siamo recati direttamente dal concierge, va bene vedere il negozio ma noi dovevamo fare anche acquisti, e che acquisti, giudicate un po’ voi!

La disponibilità del venditore è stata straordinaria, è stato con noi un’ora abbondante, ha risposto ad ogni domanda ed è stato davvero molto cortese, in perfetto stile Apple! Anzi, era anche rammaricato nel non poterci fare uno sconto, però si sa, i prezzi sono imposti e loro devono adeguarsi, già già. Però i prodotti sono di qualità, l’assistenza è a 5 stelle, difficilmente in giro le altre marche sono al passo…grazie Ros, ottimo shopping!

Alla fine anche mia mamma e mia sorella erano contente degli acquisti, da ora in avanti resteremo in contatto visivo tutti i giorni, 280 km verranno annullati dalla potenza di internet e del w.w.w.!

Con un po’ di fortuna credo proprio che riusciranno ad imparare qualcosa con il OneToOne, in caso di problemi sanno già chi è un “Genius” e poi…bhe, incrociamo le dita mica i servizi si pagano per averne proprio bisogno no?!?

Grazie Luca

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