“C’era una volta MySpace…”: PING sarà lo strumento universale per promuovere la propria musica? [LE NOSTRE RIFLESSIONI]

C’era una volta MySPace di Microsoft. Sembra proprio questa la frase adatta che descriverà alla perfezione l’avvento di PING, il nuovo social network lanciato da Apple in questi giorni. O forse sarebbe meglio chiamarlo “music network”..

Dopo le parole di Steve Jobs all’evento di due giorni fa, che come sempre ci ha inebriato con le tante novità in scaletta, abbiamo tutti storto un pò il naso quando ci ha descritto in pochi minuti una delle nuove features di iTunes 10, e cioè PING. Steve ce lo ha descritto subito come “nuovo social network dedicato alla musica e agli amanti della musica“, ma il pensiero comune che ha unito tutti è stato ” un altro social network? Adesso che FaceBook e Twitter sono praticamente inarrivabili? Cosa ce ne facciamo? “. Ma quando Apple lancia il sasso, solitamente le onde nel lago si espandono all’infinito, diventando un tutt’uno armonico. E questa volta ha deciso di giocare il jolly: iTunes è il re degli store di musica online? iPod è il re dei lettori di musica digitale? Bene. Perchè non creare un network che unisce tutti i tasselli di questo mondo musicale? Perchè non creare uno strumento perfetto per promuovere la propria musica? Devono essere stati questi i pensieri alla base della decisione di Steve & Co. di lanciare PING.

Chissà invece a chi sarà venuto in mente il nome PING e a cosa è ispirato. Potremmo fare tante ipotesi e dire che la parola “ping” è stata scelta perchè richiama in modo efficace l’idea di musica che rimbalza qua e là per la rete, diffondendosi tra gli utenti piano piano, sfruttando il passaparola, il tag, la condivisione, proprio come avviene su FaceBook e simili. Eppure Ping, come nome, era già stato usato qualche tempo fa per lanciare un’applicazione su AppStore dedicata ai text message, (in stile Whatsapp per capirci). Inutile dire che un paio di giorni fa la stessa applicazione ha cambiato magicamente nome in PingChat, e che non avrà lunga vita in AppStore, secondo me.

Comunque, tornando al funzionamento di Ping, è tutto molto semplice: Mi piace un nuovo gruppo musicale? Lo condivido su PING con i miei amici, i quali, a loro volta, lo condividono con altri, e giorno dopo giorno questo gruppo musicale acquisisce fans virtuali e magari prima o poi sfonda nella musica che conta. Vi suona familiare? Beh certo. In fondo quello appena descritto non è altro che uno scenario che tutti conosciamo, e cioè quello di MySpace, altro social network storico nato nel lontano 2003, quando anche solo l’idea di social network era ancora poco diffusa.

Comunque già da oggi i primi gruppi stanno cominciando a usare Ping come strumento per condividere la loro musica, come potete vedere in questo sito e nella foto che segue.

Tanti gruppi musicali o cantanti pressochè sconosciuti sono esplosi grazie a MySpace, e Ping, in questo, sembra essere simile al suo predecessore. Ma non dimentichiamo una cosa: dietro a MySpace non c’era e non c’è una nave madre come iTunes Store. Ping infatti, nasce esattamente attaccato col cordone ombelicale ad iTunes. Fa parte di iTunes e vi si può accedere solo aprendo il programma che lo contiene. Non è un sito in sostanza.

Forse è una piccola e sottile differenza che pochi hanno notato, ma se si riflette bene, gli scenari che si apriranno con il lancio di PING sono veramente sorprendenti. Prendiamo il sottoscritto, Gigi Calabrò, da sempre appassionato di musica e autodidatta al pianoforte. Il mio sogno nel cassetto era quello di fare qualcosa di buono proprio nel mondo della musica, ma non ho mai avuto nè il coraggio nè la voglia di studiare conservatorio, e perciò il pianoforte è rimasto e rimarrà il mio piccolo mondo nascosto in cui esprimo le mie sensazioni, i miei stati d’animo e la mia passione. Tante melodie nate così, di getto, soprattutto di notte quando ci sentiamo tutti un pò più sognatori e le note vengono da sè, senza pensarci.

Un po’ come le mie riflessioni che ogni tanto vi propongo, sempre con il timore di aver scritto un sacco di stupide banalità, ma che vengono, anche loro, di getto. Ecco, tornando al tema di oggi, cosa cambia, per tutti quelli come me che amano la musica e che fanno musica, con la nascita di Ping? Forse nulla, ma per lo meno la chance di provarci l’avranno tutti, così come avviene su MySpace.

La cosa bella di Ping è che per gli artisti già affermati sarà come avere lo strumento ideale per essere seguiti dai propri fan e, di conseguenza, accrescere o tener viva la loro fama. Per uno sconosciuto invece sarà utilissimo condividere la propria musica tramite Ping, per farsi conoscere, apprezzare, criticare, e magari per crearsi una piccola cerchia di fan e chissà cos’altro.

Certo il difficile è sempre riuscire a far arrivare il proprio lavoro su iTunes Store. Ma questa è un’altra storia..

Quello che resta da chiedersi è però proprio questo: riuscirà PING ad affermarsi in questa missione? Diventerà lo strumento prediletto da musicisti novelli e artisti affermati per proporsi al mondo? Steve Jobs è sicuro di si. E voi?

Personalmente continuerò a tenere il mio sogno in un cassetto socchiuso da aprire ogni tanto, per assaporare quella dolce malinconia che è la vera essenza della vita di tutti noi. Avere un sogno nel cassetto sapendo di non realizzarlo mai è forse il modo tutto nostro per non smettere mai di sognare e di immaginare come sarebbe la nostra vita. Ma a volte qualcuno lo realizza sul serio…

E allora la vita cambia davvero…

Grazie Thomas per aver ispirato questa mia riflessione.

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