Su iTunes e Apple Store prezzi più alti rispetto agli USA? Apple si difende…

In Australia, Apple è stata accusata di praticare prezzi più alti su iTunes e sui prodotti hardware rispetto agli stessi disponibili negli Stati Uniti. La stessa accusa è stata avanzata anche verso Adobe e Microsoft, con le tre aziende costrette a spiegare come mia questa discrepanza di prezzo.

prezzi australia

Anche se il problema è stato sollevato in Australia, un discorso simile vale anche in Europa, dove i prezzi di alcuni prodotti digitali (brani, album, film) e di alcuni prodotti hardware sono più alti rispetto ai corrispettivi disponibili su iTunes e Apple Store USA.

Apple ha spiegato però il motivo di queste differenze: in pratica, il prezzo non viene scelto a Cupertino, ma è anche frutto degli accordi con le etichette discografiche, che variano da paese a paese. Stesso discorso vale anche per le case cinematografiche e per i produttori delle serie TV. Per quanto riguarda i prodotti hardware, Apple precisa che i prezzi indicati sul sito ufficiale negli USA non includono il 10% di imposta, che invece quasi sempre è già inserito in tutti gli store degli altri paesi. Nello specifico, e parliamo dell’Australia, i prezzi più alti derivano poi da altri fattori, quali imposte locali, spese di spedizione, imposte sulla importazione, normative sulle pubblicità, concorrenza e così via. E il discorso vale anche per il resto del mondo, Italia compresa.

Infine, per quanto riguarda il cambio dollaro USA – dollaro Australiano, Apple precisa che sarebbe impossibile modificare i prezzi ad ogni cambio di valore della valuta, in quanto questo comporterebbe solo confusione nell’utente. In ogni caso, le discrepanze di prezzo non sono così alte come invece avviene con Adobe e Microsoft, dove gli utenti australiani si trovano a pagare anche il 50% in più rispetto ai cittadini USA.

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