SOS Tariffe denuncia le politiche di vendita dei gestori italiani

Come tutti sappiamo, l’iPhone – almeno in linea teorica – dovrebbe essere venduto liberamente o ‘libero’ oppure con vincolo contrattuale, sia per quanto riguarda la versione da 8 che la versione da 16 GB. E la scelta dovrebbe spettare al cliente. Ma siamo in Italia e i gestori preferiscono mettere il consumatore con le spalle al muro…

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Anche dalla mia esperienza personale, alcuni rivenditori autorizzati impongono la sottoscrizione di un contratto sulla vendita di un iPhone da 16 GB, costringendo il cliente ad abbonarsi ad un servizio non voluto per avere subito la disponibilità di un iPhone, senza dover aspettare settimane e, in alcuni casi, sembra persino mesi. La versione ‘libera’, in sostanza, non è mai disponibile, perchè un iPhone da 16 Gb libero molti punti vendita continuano a non averlo (o a non volerlo avere).

Citando SOS Tariffe

Di chi sia la colpa sulle “politiche di vendita” resta poi un mistero: aziende come Vodafone e Tim, hanno dichiarato tramite i loro portavoce, che non hanno MAI IMPOSTO a nessun negoziante di vendere l’iPhone obbligatoriamente con un abbonamento. Eppure in molti negozi, i negozianti e i commessi non fanno altro che sostenere l’ipotesi che l’iPhone è disponibile alla vendita solo in versione abbonamento, perchè così gli Ë stato riferito (per la versione libera c’Ë sempre da attendere..) Ma riferito “da chi”? E qui cominciano tutti a lavarsene le mani o a incolparsi a vicenda.

Ma SOS Tariffe ha deciso di reagire a questa grave mancanza da parte dei gestori dei punti vendita, ottenendo l’appoggio di alcuni dei più importanti siti italiani dedicati all’argomento e non solo (ITaboo, TheAppleLounge, Tvgratis e iPhoneItalia). SOS Tariffe porterà all’attenzione di tutti, tramite la partecipazione ad un programma radiofonico, questo comportamento di vendita lesivo ai danni dei consumatori.

Nel nostro paese, al contrario di quanto ufficialmente dichiarato, i “melafonini” sono venduti nella gran parte dei casi su abbonamento, senza lasciare al cliente la possibilità di scegliere la versione ricaricabile. Tim e Vodafone smentiscono, i gestori dei negozi di telefonia fanno appello ad una lista d’attesa molto lunga ed intanto l’unica vittima del sopruso rimane il consumatore. Strano, ma non ne siamo del tutto sorpresi. Saranno gli operatori telefonici fare cartello o i rivenditori a lucrare sui consumatori?

Se volete saperne di più su questa vicenda, vi consiglio le seguenti pagine:

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