Multitasking: ecco come si è evoluto il cervello umano grazie a questa tecnologia

Con la parola “Multitasking” si intende generalmente quel processo che consente ad un elaboratore di soddisfare richieste differenti in uno stesso momento o quasi. Questa parola, utilizzata molto spesso in maniera opportuna, indica, a livello pratico, la possibilità da parte di un sistema operativo di eseguire più processi simultaneamente. Tra questi, ovviamente, figura anche il nostro sistema operativo: non ci riferiamo ad iOS ma alla mente umana. Rasmussen ha effettuato un’interessante analisi nella quale vengono presi in considerazione gli aspetti positivi e negativi del Multitasking, dalla semplice possibilità, per l’utente, di seguire i media tramite più canali via web, fino alle controindicazioni che questo sistema può causare.

L’analisi parte con la considerazione del numero di ore che, in media, i giovani dedicano ad elementi “multimediali” quali la TV, la musica, il computer, ecc. Secondo le informazioni riportate, i giovani, dagli 8 ai 18 anni, dedicano in media 7.5 ore a queste attività, delle quali la TV riveste un ruolo fondamentale, arrivando ad occupare, nel 2009, quasi il 50% dell’intero tempo dedicato a questo tipo di contenuti. Un dato molto vicino, quello globale, alle 8 ore di sonno giornaliere raccomandate dai medici. Questo, però, se si esclude la possibilità che, grazie ad apparecchi specifici (l’iPhone, per citarne causalmente uno…) si possano effettuare più azioni contemporaneamente.

Ad esempio, grazie ai terminali più recenti, siamo in grado di ascoltare musica mentre siamo al computer in cerca di informazioni su Internet; possiamo essere occupati a scansionare e stampare dei documenti mentre, in lontananza, la nostra TV ci informa sulle ultime novità provenienti dal mondo dell’informazione internazionale; possiamo guardare un film e nel frattempo rispondere ad un messaggio ricevuto via Skype e così via.

Le nostre affermazioni sono provate da una seconda analisi che mette in evidenza un netto aumento degli “uomini multitasking” negli ultimi anni. Nel 1999 solo il 16% delle persone era in grado di eseguire contemporaneamente più azioni e restare informato su più fronti nello stesso momento; nel 2009 questa percentuale è salita fino ad arrivare al 30%. Un dato che mette in luce l’evoluzione che i computer e gli smartphone hanno subito nel corso di questi anni, ma anche il progressivo crearsi, grazie alle nuove tecnologie, di un nuovo “uomo-multitasking” in grado di poter adempiere a più funzioni simultaneamente ed in maniera ottimale.

Si passa quindi ad analizzare le modalità e i mezzi tramite i quali è possibile dar sfogo alla multifunzionalità umana. In primo luogo, a determinare il notevole aumento dell’utilizzo del multitasking “umano” vi sono gli smartphone. Chi possiede uno di questi dispositivi, infatti, spende in media 30 minuti al giorno in più nella consultazione di informazioni mediatiche rispetto a coloro che non hanno uno smartphone. Inoltre, rispetto al 1960 (e anche in questo caso gli smartphone hanno giocato un ruolo fondamentale) il numero di utenti che nel 2008 hanno consultato informazioni mediatiche si è praticamente raddoppiato, grazie sia ad una migliore diffusione dei contenuti (Internet, social network, ecc) sia alla possibilità di leggere e apprendere le notizie quotidiane anche in mobilità. Infine, un dato molto curioso riguarda il numero di finestre che vengono aperte sul computer di una singola persona e quello di email ricevute: in un’ora, secondo l’analisi in questione, ogni persona effettuerebbe questo tipo di azioni circa 37 volte.

Ma quali sono le controindicazioni dell’utilizzo del Multitasking? Anch’esse sono state prese in considerazione da Rasmussen ed è emerso che, se un individuo esegue due o più azioni contemporaneamente rispetto ad una sola, ovviamente, esattamente come una RAM, il nostro cervello non eseguirà entrambe le richieste al massimo delle sue potenzialità, ma offrirà una diversa percentuale ad ognuna di esse, oppure eseguirà entrambe in maniera superficiale.

Il Multitasking, in quanto tecnologia che consente la semplice esecuzione di più processi contemporaneamente, ha reso multifunzionale anche l’uomo, molto più di quanto non lo fosse già in precedenza. Ovviamente in questo caso il merito non è di un’azienda specifica piuttosto che di un altra, dato che non esiste attualmente (o sono davvero pochi) un terminale che non sia compatibile con il multitasking, ma sicuramente, grazie all’intuitività e alla semplicità di utilizzo, nel nostro caso specifico Apple ha saputo ancora una volta tramutare in semplice ciò che alla fine semplice non è, e con iOS 4, anche se in ritardo, ha probabilmente implementato il miglior sistema di backgrounding-multitasking attualmente presente su dispositivi mobile, proprio quei prodotti che alla fine ci accopagnano per più tempo, e che devono quindi essere adeguati alle esigenze dell’ “homo multitasking” del ventunesimo secolo.

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