L’Unione Europea ha fatto un’ulteriore passo avanti verso la legge sul diritto alla riparazione, che potrebbe riguardare direttamente anche Apple.

L’ultima votazione a sostegno della proposta ha aggiunto anche l’obbligo dei produttori di aumentare il periodo di garanzia per i danni non accidentali. Secondo i promotori di questa legge, il il 79% dei cittadini dell’UE ritiene che i produttori dovrebbero semplificare la riparazione dei dispositivi o la sostituzione di singole parti. Inoltre, circa il 77% preferirebbe riparare i propri dispositivi piuttosto che sostituirli.
Le proposte prevedono l’obbligo per le aziende di “un’estensione della garanzia legale oltre i due anni per alcune categorie di prodotti“. Tra queste, potrebbe rientrare anche la categoria dei dispositivi elettronici.
Con il diritto alla riparazione, le aziende sarebbero anche obbligate a fornire manuali e componenti originali a favore di centri non autorizzati o dei clienti che ne facessero richiesta (ovviamente, pagando la cifra dovuta).
La Commissione europea afferma che prenderà in considerazione l’introduzione di questa legge nel terzo trimestre del 2022.
Intanto, sembra che Apple abbia raddoppiato la sua spesa in lobby per fare pressioni sull’UE, con una cifra di oltre 7 milioni di dollari tra ottobre 2020 e settembre 2021. Le spesse in lobbying servono per spingere personalità di spicco a fare pressioni per prendere o non prendere determinate decisioni politiche. Nel caso di Apple, l’investimento serve a fare pressioni per evitare la votazione del Digital Services Act, che potrebbe aprire le porte ad App Store alternativi e non solo.