Alcuni documenti svelano quanti dati di iCloud Apple cede alle forze dell’ordine dopo aver ricevuto un mandato, anche se Google e Facebook sono le aziende che forniscono i dati più precisi.

Come riporta Forbes, Jack Poulson del Tech Inquiry è riuscito a partecipare ad una conferenza interna della National Sheriff’s Association in cui sono stati svelati proprio questi dati.
Durante la presentazione, Scott Tuma di PenLink, società specializzata nell’aiutare il governo USA a rintracciare sospetti criminali, ha descritto come l’azienda lavora con le forze dell’ordine per tracciare gli utenti attraverso più servizi, incluso il “fenomenale” iCloud di Apple. Tuma spiega che Apple è sempre pronta ad aiutare gli inquirenti quando riceve un mandato e quando è possibile fornire i dati, ad esempio tramite i backup di iCloud: “Se hai fatto qualcosa di brutto, scommetto che potrei trovarlo su quel backup“.
Tuma racconta poi che più volte è riuscito a trovare le posizioni delle persone attraverso servizi diversi, anche se non tramite iCloud:
Google può portarmi a meno di un metro da una posizione precisa. Non posso dirvi quanti casi ho aiutato a risolvere proprio grazie a servizi come quelli di Google e Facebook.
L’esperto riferisce che i vari servizi danno accesso ai dati in modi diversi. Facebook, ad esempio, fornisce un portale in cui i funzionari possono accedere e scaricare i file. Tuttavia, se l’investigatore ufficiale non effettua nuovamente il login ogni ora, viene bloccato. Di fatto, i backup di iCloud si confermano tra i più ricchi di informazioni per un’indagine.