La pandemia di coronavirus sta colpendo anche i mercati finanziari, con le azioni Apple che sono crollate di oltre il 12% all’apertura di Wall Street nella giornata di oggi. E le vendite degli iPhone?

Dopo i vari annunci dell’azienda, compreso quello sulla chiusura di tutti gli Apple Store al di fuori della Cina fino al 27 marzo, il titolo è crollato. A poco sono servite le buone notizie provenienti dalla Cina, dove la produzione di Foxconn e degli altri partner Apple sta tornando alla normalità.
La chiusura dei negozi porterà meno clienti, ma gli acquisti saranno influenzati anche dall’incertezza economica e dai minori guadagni di moltissime persone in tutto il mondo. In Cina, ad esempio, nel solo mese di febbraio le vendite degli iPhone sono diminuite del 60% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
Tuttavia, la caduta del mercato azionario è attribuibile soprattutto a timori macroeconomici più ampi, piuttosto che a qualcosa di specifico per Apple. Il mercato è incredibilmente instabile poiché molti investitori temono che gli effetti a catena del coronavirus possano avviare un periodo di recessione mondiale, con eventi annullati e tante persone senza lavoro. Non è ancora chiaro quanto tutto questo durerà. Se la situazione migliorerà in un paio di mesi, allora le conseguenze negative potranno essere contenute.
Su questo punto, gli analisti di JP Morgan ritengono che il coronavirus avrà impatti economici su Apple nel 2020, ma nessun impatto reale a partire dal 2021. La situazione dovrebbe quindi stabilizzarsi del tutto entro fine anno, almeno per Apple. A breve termine, l’analista Chatterjee prevede 32 milioni di iPhone venduti nel trimestre di marzo, contro i 39,5 milioni di un anno fa. Si prevede che il trimestre di giugno avrà un calo simile con 32,5 milioni di iPhone venduti, rispetto ai 40,7 milioni nel trimestre del 2019.
Anno su anno, dovrebbe esserci un declino leggermente più contenuto: 190 milioni di iPhone venduti nell’anno fiscale, rispetto ai 203 milioni dell’anno precedente. Per gli analisti, l’impatto sarà solo sul breve periodo, anche a livello azionario.