Apple assicura: “In iOS non ci sono backdoor”

La società di Cupertino ha deciso di rispondere alle accuse rivolte dall’hacker Jonathan Zdziarski, il quale aveva affermato di aver individuato in iOS alcune backdoor che potevano essere sfruttate da Apple stessa o da agenzie governative per monitorare e spiare i dati degli utenti.

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Apple quindi, ha deciso di rispondere all’hacker Jonathan Zdziarski, il quale aveva rivolto delle accuse ad iOS per quanto riguarda la privacy degli utenti. Secondo l’hacker, in iOS sono presenti delle backdoor che permettono ad Apple o ad agenzie governative di monitorare e tenere traccia di tutti i dati degli utenti di iPhone, iPad e iPod Touch. La risposta di Apple non si è fatta attendere, come sempre quando si parla di privacy, ed è arrivata direttamente al giornalista del Financial Times, Tim Bradshaw, che ha postato la dichiarazione su Twitter (infatti vi abbiamo allegato la foto postata dal giornalista su Twitter). Un portavoce dell’azienda californiana ha spiegato che Apple ha progettato iOS in modo da tenere l’utente sempre al sicuro e senza che i dati personali potessero finire in “mani altrui”. I dati di diagnostica raccolti dal sistema (che in ogni caso sono comunque disattivabili) non tracciano informazioni riservate e non compromettono la privacy degli utenti. Queste info raccolte da iOS sono dati tecnici sul dispositivo e servono a tecnici e sviluppatori per risolvere i problemi di iOS.

“Come abbiamo già detto in altre occasioni, Apple non ha mai lavorato con nessuna agenzia governativa per creare backdoor in nessun prodotto o servizio” – recita il portavoce della società.

Ricordiamo che Jonathan Zdziarski è un esperto di analisi forensi, oltre che famoso hacker di iOS. L’uomo ha recentemente affermato di aver trovato nel sistema mobile di Apple, una serie di servizi e processi che, in background, potevano essere utilizzati per spiare le informazioni dell’utente e fornirle ad agenzie di terze parti. L’hacker ha parlato di questa “minaccia alla privacy” alla conferenza HOPE/X di New York.

In realtà queste “minacce” non sono altro che alcune funzionalità specifiche che permettono di convalidare dei moduli crittografici che consentono alle aziende che usano i dispositivi iOS di installare applicazioni. Ricordiamo anche noi, oltre ad Apple, che iOS integra tanti livelli di protezione e che la sicurezza è veramente uno dei punti di forza di Apple. Basti pensare alle opzioni di cancellazione remota dei dati e di cancellazione automatica dei dati dopo un certo numero di tentativi di inserimento del codice di sblocco errato.

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