Ecco un primo sguardo approfondito al nuovo processore A6 dell’iPhone 5

Vediamo in modo approfondito il nuovo processore A6 dell’iPhone 6, il primo SoC custom progettato da Apple.

AppleInsider ha pubblicato un interessante articolo di approfondimento sul nuovo processore A6 di Apple introdotto nell’iPhone 5, che sembrerebbe caratterizzarsi per la presenza di 3 GPU e 2 CPU. Prima di tutto una prima analisi del SoC A6 ha evidenziato un design del processore definito “unico” che, come già accennato, contiene 3 core grafici ed un sistema dual-core per la CPU; le prime immagini del layout interno del chip sono state pubblicate su Internet da TechInsights ed i due core della CPU sarebbero basati sull’architettura ARM, nonostante sia noto come l’azienda californiana abbia sviluppato una variante custom ottimizzata appositamente per i propri dispositivi.

La serie di processori A di Apple incorpora al suo interno dei core basati su una IP derivata sia da ARM che Imagination, insieme anche ad altre personalizzazioni come l’integrazione on-chip della tecnologia per la riduzione del rumore Aduence EarSmart; tuttavia Apple sembrerebbe aver creato una propria tecnologia per la riduzione del rumore e che ne stia continuando ad ottimizzare il design. Una speculazione molto interessante emersa in seguito alla scoperta dell’A6 riguardava la possibilità che Apple avesse abbandonato Samsung per la produzione dei propri chip. In precedenza infatti fu proprio UBM TechInsights a sottolineare il mistero dietro il luogo di produzione del processore A6, suggerendo la possibilità che potesse essere stato prodotto attraverso un processo industriale più piccolo, grazie presumibilmente ad una partnership con la compagnia TSMC.

Tuttavia attraverso uno studio più approfondito TechInsights è riuscita a confermare come sia proprio Samsung a produrre materialmente il processore A6; le sue dimensioni ridotte contribuiscono ad aumentare l’efficienza energetica ed il costo, ma richiedono una tecnologia più avanzata. Dopo aver esaminato l’iPhone 5 la compagnia ha inoltre riscontrato l’uso di memorie flash NAND da 32GB di SanDisk ed una memoria da 1GB fornita da Elpida. Il fatto che Apple non abbia utilizzato una RAM prodotta da Samsung rappresenta in questo caso la volontà dell’azienda californiana di diminuire il proprio “attaccamento” dal colosso sudcoreano, che risulta(va) essere uno dei suoi principali fornitori.

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