
Apple ha presentato i nuovi AirPods Pro 3 e, insieme a loro, la tanto chiacchierata funzione Live Translation, pensata per abbattere le barriere linguistiche in tempo reale. La sorpresa, però, è che non sarà necessario acquistare l’ultima generazione di auricolari per provarla: la traduzione live arriverà anche su AirPods Pro 2 e AirPods 4 con cancellazione attiva del rumore.
Live Translation non gira direttamente sugli auricolari, ma si appoggia all’iPhone collegato. Per questo motivo, nonostante la compatibilità con AirPods Pro 2 e AirPods 4, servirà comunque uno smartphone recente.
Apple è stata chiara: la funzione richiede almeno un iPhone 15 Pro o successivo, aggiornato a iOS 26. Il motivo è semplice: la traduzione è alimentata da Apple Intelligence, la suite di intelligenza artificiale che lavora in locale grazie alla potenza del chip A17 Pro e successivi.
Insomma, senza un iPhone recente, anche possedendo le nuove AirPods Pro 3, la funzione resterà inutilizzabile.
Come funziona la traduzione live
L’attivazione di Live Translation avviene tramite un gesto: basta premere contemporaneamente gli steli di entrambi gli AirPods per attivare la modalità dedicata. A quel punto, i microfoni catturano la conversazione in lingua straniera, e il sistema la traduce al volo riproducendola direttamente nelle cuffie dell’utente.
Per rendere l’interazione più naturale, Apple ha pensato a un’alternativa in caso di conversazione bilaterale: l’iPhone può mostrare sul display la trascrizione tradotta di ciò che l’utente dice. In questo modo, chi non indossa AirPods può comunque leggere la risposta nella propria lingua.
Lingue disponibili al lancio
Al debutto, Live Translation sarà disponibile solo in un gruppo ristretto di lingue: inglese, francese, tedesco, portoghese e spagnolo. Entro la fine dell’anno, però, arriverà il supporto anche per italiano, giapponese, coreano e cinese semplificato.
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