Dal 30 giugno 2025, lo staff della Camera dei Rappresentanti statunitense non potrà più usare WhatsApp per comunicazioni interne. Una decisione clamorosa che segna un chiaro cambio di rotta nelle strategie di cybersecurity federale: a vincere sono iMessage, FaceTime, Microsoft Teams, Signal e Wickr di Amazon.
Secondo un’email inviata il 23 giugno ai membri dello staff, il ban di WhatsApp è stato motivato da:
- Scarsa trasparenza nella gestione della privacy;
- Mancanza di crittografia dei dati salvati (a differenza di quelli in transito);
- Potenziali rischi per la sicurezza generale delle comunicazioni.
Il Chief Administrative Officer (CAO) della Camera, Catherine Szpindor, ha dichiarato: “Proteggere la Casa del Popolo è la nostra massima priorità, e monitoriamo costantemente i rischi che potrebbero compromettere la sicurezza dei dati dei membri e dello staff.”
In sostituzione a WhatsApp, il Congresso consiglia:
- Apple Messages
- FaceTime
- Microsoft Teams
- Signal
- Wickr (l’app di Amazon che nessuno conosce ma che i militari adorano)
La scelta ricade su piattaforme che, secondo l’analisi del CAO, offrono una maggiore trasparenza nei protocolli di sicurezza e una miglior tracciabilità. Meta, ovviamente, non l’ha presa bene. “Non siamo d’accordo, nei termini più forti possibili.”
Il portavoce ha sottolineato che WhatsApp offre crittografia end-to-end di default, sostenendo che l’app sia più sicura di molte altre approvate.
Il ban arriva in un momento delicato: Mark Zuckerberg è stato recentemente visto alla Casa Bianca, forse in una fase di “ricucitura” con Trump, dopo il maxirisarcimento pagato a gennaio in seguito a una causa intentata dallo stesso ex presidente.
Nel frattempo, il CTO di Meta Andrew Bosworth si prepara a diventare tenente colonnello nella nuova Executive Innovation Corps dell’esercito USA.
Ironia della sorte, proprio in questi giorni WhatsApp ha finalmente lanciato la versione nativa per iPad, attesa da anni. Ma chi lavora al Congresso non potrà installarla.
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