Joanna Stern del Wall Street Journal ha intervistato Craig Federighi e Greg Joswiak nel post-keynote della WWDC 2025. Alla domanda se la Siri mostrata l’anno scorso fosse vera o una semplice demo camuffata, la risposta è stata netta:
“Stavamo filmando un software vero, funzionante, con un vero modello linguistico e una vera ricerca semantica. Quello che avete visto era reale”, ha affermato Craig Federighi
Anche Joswiak ha voluto smontare il mito della “demo finta”, sottolineando: “C’è una narrativa là fuori che dice fosse solo demoware. No.”
Insomma, Siri c’era. Ma non era pronta per il pubblico.
Il motivo del ritardo? Architettura e qualità
La versione personalizzata dell’assistente vocale non arriverà con iOS 26, né con macOS 26. Federighi ha confermato che ci sono stati problemi di qualità e che Apple ha deciso di ricostruire Siri su un’architettura più solida, in grado di supportare a lungo termine le sue nuove capacità intelligenti.
La Siri “del futuro” non sarà un semplice upgrade. Sarà un assistente contestuale che comprenderà ciò che stai guardando sullo schermo, le tue abitudini, le conversazioni recenti, i piani salvati in Mail o in Calendario.
Ad esempio? Durante la demo del 2024, Apple ha mostrato un utente chiedere: “Quando atterra il volo di mamma?” e Siri ha risposto recuperando i dettagli da un’email. Oppure: “A che ora è la prenotazione per pranzo?”, consultando i messaggi.
Tutto questo sarà possibile grazie all’integrazione tra Siri, Apple Intelligence e i dati personali gestiti in modo privato e on-device.
Al momento, Apple punta a rilasciare le nuove funzionalità nel 2026, probabilmente in concomitanza con iOS 27. Fino ad allora, continueremo a vedere piccoli miglioramenti progressivi, ma non la Siri completamente rivoluzionata che ci era stata promessa.
