Apple contro l’Unione Europea: il ricorso sulla Digital Markets Act riaccende il dibattito sulla privacy

Apple fa ricorso contro la normativa UE sulla condivisione dei dati personali prevista dalla Digital Markets Act.

Europa

Mentre l’Europa continua a spingere verso una maggiore interoperabilità tra piattaforme, Apple non ci sta. Con un ricorso formale, depositato entro il termine ultimo di fine maggio, l’azienda ha deciso di contestare alcune delle clausole più controverse della Digital Markets Act (DMA), la nuova legge europea che punta a regolare i cosiddetti “gatekeeper” digitali.

In particolare, Apple si oppone fermamente all’obbligo di condivisione di dati sensibili con terze parti, inclusi contenuti delle notifiche push, cronologia delle reti WiFi salvate e altre informazioni di sistema archiviate in modo crittografato solo sul dispositivo.

Con una nota ufficiale, Apple non usa mezzi termini:

“Le richieste di interoperabilità dell’UE minano le fondamenta dell’esperienza Apple, introducendo rischi concreti per la privacy e la sicurezza dei nostri utenti europei. Aziende terze hanno già chiesto accesso a dati estremamente personali – dal contenuto delle notifiche a tutta la cronologia delle reti WiFi – dati che nemmeno Apple può vedere.”

L’azienda sottolinea come la normativa, così come formulata, non imponga standard di sicurezza equivalenti a quelli seguiti da Apple alle terze parti che potranno accedere a questi dati. E questo, secondo Apple, rappresenta un rischio troppo grande per la sicurezza dell’ecosistema iOS.

Inoltre, Apple lamenta una disparità di trattamento: le norme sembrano colpire in modo mirato l’azienda di Tim Cook, senza imporre obblighi simili ad altri colossi della tecnologia.

Il Digital Markets Act punta a eliminare le barriere all’ingresso nei mercati digitali, favorendo la concorrenza. Per Apple, questo si traduce nell’obbligo di:

  • Aprire l’accesso alle notifiche push di iOS ad app e dispositivi di terze parti;
  • Condividere le informazioni di rete WiFi salvate per abilitare una connessione automatica su dispositivi diversi da iPhone e Apple Watch.

Secondo il cronoprogramma europeo, queste funzionalità dovranno essere implementate in una beta di iOS (probabilmente iOS 26, nel nuovo schema di naming) entro la fine del 2025, con rilascio definitivo previsto per giugno 2026.

Dal canto loro, aziende come Meta, Garmin e Spotify sostengono che la posizione chiusa di Apple rappresenti un vantaggio sleale per l’integrazione tra dispositivi e servizi (pensiamo ad AirPods, Apple Watch, Continuity). Avere accesso a dati come le notifiche o i profili WiFi, dicono, permetterebbe esperienze utente finalmente competitive.

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