
Secondo un’inchiesta del Financial Times, molti degli iPhone rubati finiscono in un singolo edificio a Shenzhen, in Cina. Lo chiamano “lo stabile degli iPhone rubati”.
A prima vista, il Feiyang Times Building sembra un comune centro commerciale tech: riparazioni rapide, aggiornamenti hardware, cover e accessori. Ma chi vive a Shenzhen sa che il quarto piano dell’edificio è noto per un altro motivo: è un hub del mercato nero degli iPhone, specializzato nella rivendita di dispositivi provenienti da Europa e Stati Uniti.
Molti dei telefoni sono legittimi “trade-in”, restituiti dagli utenti ai rivenditori ufficiali per ottenere uno sconto sui modelli più recenti. Ma un numero impressionante di dispositivi rubati viene smistato qui, anche se bloccati da codice e Activation Lock. E sì, c’è chi è disposto ad acquistare anche quelli.
Una storia vera: da Londra a Shenzhen in una settimana
Sam Amrani stava semplicemente rispondendo a un messaggio WhatsApp quando due ladri in bici elettrica gli hanno strappato di mano il suo iPhone 15 Pro, a Londra. Ma la vera sorpresa è arrivata con la funzione “Dov’è” attiva:
- Il telefono è stato inizialmente portato in un piccolo laboratorio di riparazioni nella capitale inglese.
- Poi è passato da diversi indirizzi locali.
- Dopo pochi giorni è comparso a Kowloon, Hong Kong.
- Infine, è arrivato a Shenzhen, proprio al Feiyang Times.
6.000 miglia, una settimana. Tutto tracciato grazie alla geolocalizzazione Apple.
Anche gli iPhone bloccati fanno gola
Uno dei dettagli più inquietanti del report riguarda i tentativi di ricatto via iMessage. I truffatori inviano messaggi all’utente che ha attivato la modalità “Smarrimento”, sfruttando le informazioni di contatto visibili sullo schermo bloccato.
Il messaggio tipico suona più o meno così: “Il tuo vecchio iPhone è stato riciclato da noi. Non siamo i ladri. Se non lo sblocchi, la scheda madre verrà venduta e qualcuno potrebbe hackerare il telefono o contattare i tuoi familiari. Ti consigliamo di rimuoverlo da iCloud.”
Un bluff. Ma detto nel modo giusto, con il tono minaccioso e tecnicamente credibile, può spaventare un utente poco esperto. La realtà è che iPhone bloccati e protetti da codice non possono essere violati, grazie all’Activation Lock di Apple.
Grazie a strumenti come Find My, Activation Lock e la più recente Stolen Device Protection, Apple ha ridotto notevolmente il valore dei dispositivi rubati. Ma, come dimostra il caso del Feiyang Times Building, la domanda per componenti, pezzi di ricambio o anche solo chassis e display, resta alta.
Il punto debole non è tanto l’hardware, quanto la tentazione per ladri e trafficanti di lucrare su ogni singola parte di un dispositivo, anche quando è blindato digitalmente.
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