Apple vuole costruire gli iPhone in America, ma aspetta… i robot

Apple sarebbe pronta a produrre iPhone negli Stati Uniti, ma c'è un però.

produzone iphone dais

Secondo quanto dichiarato dal Segretario al Commercio degli Stati Uniti Howard Lutnick, Apple avrebbe intenzione di avviare la produzione di iPhone negli USA, ma tutto è in standby… in attesa dei bracci robotici. La dichiarazione è arrivata durante un’intervista su CNBC, in cui Lutnick ha anche fatto riferimento a una recente conversazione con Tim Cook.

Niente parole ufficiali di Apple, per ora, ma l’indiscrezione ha fatto rapidamente il giro della rete.

Apple ha già annunciato un imponente investimento da 500 miliardi di dollari sul suolo americano, destinato in gran parte a server per intelligenza artificiale e alla costruzione di un nuovo impianto produttivo in Texas, ma l’idea di assemblare iPhone negli USA è tutt’altro che immediata.

Secondo Lutnick, Tim Cook gli avrebbe spiegato che il vero ostacolo alla produzione statunitense è tecnologico: “Ho bisogno dei bracci robotici per farlo su scala e con la precisione necessaria. Il giorno in cui saranno disponibili, la produzione verrà spostata qui”.

Una dichiarazione che non sorprende: la catena di montaggio attuale degli iPhone è u mix perfetto di automazione e manodopera umana integrata, resa possibile da decenni di ottimizzazione in Cina. Trasferire tutto questo negli USA richiede tecnologie avanzate di automazione che, evidentemente, Apple ancora non considera pronte o scalabili su larga scala.

Sempre secondo Lutnick, Cook avrebbe aggiunto che il maggiore rischio per Apple è dover impiegare lavoratori stranieri, un’affermazione che va letta nel contesto delle tensioni commerciali USA-Cina e dell’impatto politico che ha oggi la produzione offshore.

Ma attenzione: questa ricostruzione è tutta nella voce di Lutnick, non è stata confermata pubblicamente da Cook o Apple.

L’interesse del governo Trump per il “Made in USA” non è una novità, ma in un momento di tariffe record sulle importazioni dalla Cina (fino al 145%), Apple si trova costretta a trovare alternative produttive per ridurre i rischi geopolitici e commerciali. L’India resta il piano B concreto, ma gli USA potrebbero diventare un’opzione strategica in futuro, se l’automazione lo consentirà.

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