Jony Ive tra Apple e design sulla copertina del WSJ

Jony Ive e la lunga intervista che sarà pubblicata sul prossimo numero del Wall Street Journal Magazine.

L’ex capo del design di Apple, Sir Jony Ive, sarà sulla copertina del WSJ Magazine alla fine del mese, per parlare del suo lavoro in Apple e della sua filosofia di design.

jony ive WSJ Magazine

L’intervista spazia dall’adolescenza di Jony Ive, al primo incontro con Steve Jobs, al lavoro in Apple e alla creazione della sua azienda di design LoveFrom. Riflettendo sui suoi inizi in Apple:

Volevo far parte di questa folle azienda californiana. Parlo di Apple, non di Apple Corporation, perché questa è una parola che detesto. Preferisco definirla un gruppo di persone veramente unite da uno scopo condiviso, ed è quello che inizialmente speravo di trovare in Apple. Invece, poco dopo il mio arrivo, l’azienda ha iniziato ad andare alla deriva. Il tablet Newton che progettai e che fu lanciato nel 1992 fu lodato dalla critica ma ignorato dai consumatori. Apple iniziò ad atrofizzarsi fino a diventare un obiettivo di acquisizione di varie aziende. Le lezioni più importanti non si sceglie mai di impararle perché sono così dolorose. La morte di un’azienda è così brutta.

Jony Ive ha incontrato Steve Jobs al suo ritorno alla Apple nel 1997. Ive, allora trentenne, pensava che Jobs avrebbe assunto un designer più famoso per sostituirlo, ma al loro primo incontro accadde qualcosa di inaspettato. “Sono entrato in sintonia con Steve in un modo che non mi era mai capitato prima e non mi è mai capitato da allora“.

Riguardo al suo obiettivo nel mondo del design, Ive ha dichiarato che ama creare cose profondamente utili: “Sono un artigiano molto pratico“.  Ive ha anche parlato dell’importanza del linguaggio e della creatività, del lato negativo della disruption e della curiosità:

Il successo è nemico della curiosità, sono terrorizzato e disgustato quando le persone sono assolutamente prive di curiosità. È alla base di tante disfunzioni sociali e conflitti. Una parte del motivo per cui mi infurio quando le persone respingono la creatività è dovuta al fatto che si tratta di un’attività che, se praticata nella sua forma più nobile e collaborativa, porta un gruppo di persone a unirsi in modo empatico e altruistico. Quello che ho capito è che il processo di creazione con grandi gruppi di persone è davvero difficile, ma anche incredibilmente potente.

Ive sarà presente nel numero di novembre “Innovators Issue”, in edicola sabato 12 novembre negli USA.

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