Bono racconta la storia dell’album gratuito degli U2 che gli utenti Apple non volevano

Ecco la storia dietro l'album degli U2 che Apple "regalò" agli utenti iTunes.

Nel suo nuovo libro autobiografico, il cantante Bono degli U2 rivela anche i retroscena del fiasco dell’album gratuito della band, che ha visto sia Apple che gli U2 diventare bersaglio di meme sui social network.

Per chi non ricorda questa storia, nel 2014 circa 500 milioni di utenti di iTunes scoprirono che l’album Songs of Innocence degli U2 era stato aggiunto alla loro libreria iTunes senza alcun consenso. Gli U2 e Apple lo consideravano un regalo gratuito, ma molti utenti non la presero bene, tanto che l’azienda di Cupertino fu costretta a creare uno tool speciale per rimuoverlo.

In un estratto del suo libro di memorie pubblicato dal The Guardian, Bono afferma che l’idea era tutta sua e che Apple aveva avuto bisogno di un po’ di persuasione prima di convincersi.

Musica gratis?” chiese Tim Cook, il CEO di Apple, con uno sguardo di lieve incredulità. “Stai parlando di musica gratuita?“.

Erano passati dieci anni da Vertigo; eravamo nel suo ufficio di Cupertino, in California – Guy Oseary, il nostro nuovo manager, io, Eddy Cue e Phil Schiller – e avevamo appena fatto ascoltare al team alcuni brani del nostro nuovo album Songs of Innocence.

Volete regalare questa musica? Ma il senso di ciò che stiamo cercando di fare in Apple è di non dare la musica gratis. Il punto è assicurarsi che i musicisti vengano pagati“.

“No“, ho detto, “non la daremo gratis gratis. Ci pagate e poi voi la regalate alla gente. Non sarebbe meraviglioso?“.

Tim Cook sollevò un sopracciglio. “Vuoi dire che paghiamo l’album e poi lo distribuiamo?“.

Ho risposto: “Sì, come quando Netflix compra il film e lo regala agli abbonati“.

Tim mi guardò come se stessi spiegando l’alfabeto a un professore di inglese. “Ma noi non siamo un’azienda di abbonamenti“.

Non ancora“, dissi. “Che questa nostra idea sia la prima volta“.

Tim non era convinto. “C’è qualcosa di sbagliato nel dare via la propria arte gratuitamente“, disse. “E questo regal è solo per le persone a cui piacciono gli U2?“.

Beh“, risposi, “credo che dovremmo darlo a tutti. Voglio dire, è una loro scelta se vogliono ascoltarlo“.

Bono ha detto che si aspettava qualche reazione da parte degli utenti che non erano fan degli U2, ma anche di aver sottovalutato le conseguenze.

Ma qual era la cosa peggiore che potesse accadere? Sarebbe stato come la posta indesiderata, come lanciare bottiglie di latte alle porte delle case nel quartiere. Non è andata così.

Il 9 settembre 2014 non ci siamo limitati a mettere la nostra bottiglia di latte davanti alla porta, ma l’abbiamo messa in ogni frigorifero di ogni casa della città. In alcuni casi lo abbiamo versato sui cornflakes della brava gente. Ad alcune persone piace versare il proprio latte. E altri sono intolleranti al lattosio.

Come ha detto qualcuno sui social media: “Stamattina mi sono svegliato e ho trovato Bono nella mia cucina, che beveva il mio caffè, indossava la mia vestaglia e leggeva il mio giornale“. Oppure, meno carino, “L’album gratuito degli U2 è troppo costoso“. Mea culpa.

Bono dice di aver capito subito che la reazione non riguardava la musica, ma il potere delle Big Tech di inserirsi nelle nostre vite, che lo vogliamo o no. Il cancante racconta di aver ammirato la reazione del CEO di Apple Tim Cook.

Cook non ha mai battuto ciglio. “Ci avete convinto a fare un esperimento“, ha detto. “L’abbiamo fatto. Forse non ha funzionato, ma dobbiamo sperimentare, perché il business della musica nella sua forma attuale non funziona per tutti“.

Se avete bisogno di altri indizi sul perché Steve Jobs abbia scelto Tim Cook per assumere la guida di Apple, questo è uno di quelli. Probabilmente è istintivamente conservatore, ma era pronto a provare qualcosa di diverso per risolvere un problema. Quando le cose andavano male, era pronto ad assumersi la responsabilità.

Bono racconta anche la storia di come è nato l’iPod degli U2, dopo che questi ultimi convinsero Steve Jobs a farli comparire in una delle iconiche pubblicità della silhouette dell’iPod.

C’è un’altra cosa“, disse Paul McGuinness. “Anche se la band non è in cerca di contanti, un po’ di azioni Apple, anche solo simboliche, potrebbero essere una cortesia“.

Mi dispiace“, risposte Steve. “Questo è un punto di rottura“.

Silenzio.

“Beh“, suggerii timidamente. “Che ne dite di un iPod tutto nostro? Un iPod personalizzato degli U2, nero e rosso?“.

Steve sembrò non essere sorpreso. Apple, disse, si occupa di hardware bianco. “Non ne vorresti uno nero“. Rifletté un attimo. “Posso mostrarvi come sarebbe, ma non vi piacerebbe“.

Quando poi ci mostrò il progetto, ci piacque molto. Tanto che chiese a Jony Ive, il genio del design dell’azienda, di rivederlo e di sperimentare un componente rosso sul dispositivo. Per riflettere la copertina del nostro album Atomic Bomb.

Il libro uscirà in Italia a fine novembre.

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