La Corea avvia un’indagine contro Apple per le commissioni su App Store

Apple avrebbe chiesto più commissioni del dovuto agli sviluppatori coreani.

I funzionari della Commissione coreana per il commercio equo e solidale hanno effettuato un blitz all’alba negli uffici di Apple a Seoul, per le accuse legate alla riscossione del 33% di commissioni su App Store per i pagamenti in-app, invece del 30% dichiarato.

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La KMGA ha dichiarato alla FTC che c’è un problema di tasse e di riscossione delle imposte. Un consumatore che acquista un’app paga il 10% di imposta sul valore aggiunto secondo le leggi sudcoreane, mentre gli sviluppatori di app dovrebbero pagare ad Apple il 30% del compenso al netto di tale imposta.

Tuttavia, KMGA sostiene che Apple addebita invece la sua commissione del 30% sulla spesa totale del consumatore, IVA inclusa. Questo significa che Apple sta effettivamente addebitando agli sviluppatori il 33%.

Di norma, un reclamo di questo tipo verrebbe indagato dai funzionari locali della FTC. Ma questo caso è considerato di priorità superiore e il raid è stato condotto sotto l’egida della FTC nazionale.

KMGA stima che Apple debba agli sviluppatori un risarcimento di 345 miliardi di won (241 milioni di dollari) per le tariffe dell’App Store tra il 2015 e il 2022. Non è chiaro perché la stima si fermi al 2020.

Un portavoce di Apple ha dichiarato che “l’azienda sta collaborando pienamente con la FTC durante la sua indagine. Non vediamo l’ora di spiegare come l’App Store abbia rappresentato una straordinaria opportunità di business per gli sviluppatori coreani”.

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