La chief privacy officer di Apple parla della sicurezza dei dati

Interessante intervista rilasciata da Jane Horvath sulla sua carriera dedicata alla sicurezza dei dati degli utenti.

Jane Horvath, chief privacy officer di Apple, ha rilasciato un’intervista che parte dal suo primo lavoro in Baskin-Robbins alle best practice attuali sulla sicurezza dei dati.

Jane Horvath privacy

Jane Horvath guida il team Privacy, Policy e Regulatory di Apple. Con questo ruolo, ha da sempre sostenuto i diritti alla privacy come accaduto nel 2015 durante la diatriba con l’FBI per l’apertura di una backdoor su iPhone necessaria a scovare tutti i dati dell’utente durante un’indagine. Ha anche fornito consulenza sulle nuove funzionalità del prodotto e ha supervisionato le questioni legali sulla privacy in Apple.

In una nuova intervista rilasciata a ELLE, Horvath ha fornito una serie di consigli su carriera, privacy e sicurezza.

Mi sento molto fortunata. Ho vissuto questi momenti importanti nella storia della privacy; ogni giorno mi sveglio e non so mai cosa dovrò affrontare. Ma mi sento sempre come se avessi il meglio di entrambi i mondi: posso dedicarmi alle libertà civili e lavorare in un posto che considera davvero la privacy un diritto umano fondamentale.

Horvath si è descritta come la “Forrest Gump della privacy“. Sebbene Apple fosse il lavoro dei suoi sogni, non ha iniziato subito a lavorare per il produttore di iPhone dopo essersi laureata in giurisprudenza. Invece, ha iniziato ad AOL, ha continuato a lavorare per il Dipartimento di Giustizia e alla fine è finita in Google.

In qualità di responsabile della privacy di Apple, Horvath ha lavorato su questioni di alto profilo come il caso San Bernardino. Su questo, ha detto che Apple sarebbe stata felice di aiutare le forze dell’ordine se fosse stato possibile proteggere anche gli altri suoi clienti.

Avremmo aperto la backdoor di quel telefono se avessimo potuto farlo senza incidere su tutti gli altri telefoni, ma non potevamo, quindi abbiamo deciso che volevamo proteggere tutti i nostri clienti e resistere alla richiesta del governo di costruire un sistema operativo che avrebbe praticamente reso vulnerabile ogni altro iPhone.

Per quanto riguarda ciò che gli utenti possono fare per proteggersi, Horvath afferma che è importante leggere attentamente e prestare attenzione alle scelte online su siti Web, app e altre impostazioni sulla privacy. Inoltre, bisogna sempre pensarci due volte sempre prima di pubblicare qualcosa. “I dati escono ed è molto difficile riportarli indietro“, ha concluso la dirigente.

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