Poiché gli AirPods Pro erano in fase di sviluppo da diversi anni prima del loro lancio nel 2019, Apple è stata spinta da un piccolo team di responsabili delle risorse umane ad adottare un’atmosfera di lavoro più trasparente e meno riservata per i dipendenti.
Di fatto, si è trattato di un allontanamento dalla cultura del lavoro ultra-segreta e isolata che riguarda la maggior parte dei prodotti dell’azienda. La rivelazione arriva da un articolo condiviso su Fast Company da Chris Deaver, un ex responsabile delle risorse umane di Apple che ha lavorato in azienda dal 2015 al 2019.
Nell’articolo, Deaver descrive la rigorosa cultura di Apple relativa alla segretezza dei prodotti e alla riservatezza. I dipendenti che lavorano su prodotti come Mac o iPad non hanno idea di cosa stiano facendo i team che lavorano su iPhone o altri prodotti, creando un grande senso di esclusione per alcuni lavoratori.
Quella cultura di segretezza e confinamento delle informazioni ha spesso lasciato i dipendenti che lavorano su prodotti e servizi diversi nella scomoda situazione di non sapere con chi poter parlare per paura di punizioni legali o legate al lavoro. “Come faccio a operare in questo modo? Se posso condividere informazioni solo con determinate persone, come faccio a sapere chi e quando? Non voglio finire licenziato o in prigione“, è una delle frasi tipiche di questi dipendenti.
Al di là dei dilemmi personali e sociali per i dipendenti, la cultura della segretezza ha anche causato attriti tra i team dell’azienda. Deaver descrive il suo ruolo nel dipartimento delle risorse umane come quello relativo al dover affrontare controversie interne, che secondo lui spesso provenivano da lamentele di “quella squadra che non condivideva informazioni“.
Deaver ha quindi ideato un piccolo team di esperti e partner delle risorse umane per pensare a un modo nuovo e più trasparente per il lavoro dei team di Apple che si traducesse in meno attriti durante lo sviluppo dei prodotti. Deaver ha affermato di essere stato ispirato a farlo dalla sua esperienza, dopo aver visto lo sviluppo degli AirPods originali che, secondo quanto riferito, hanno lasciato il personale esausto e frustrato.
I team hanno lavorato per mesi in silos fino a poco prima del lancio, finendo in riunioni giornaliere di cinque o sei ori che hanno causato non pochi attriti. Molte persone erano frustrate e volevano andarsene.
Come avrebbe potuto Apple evitare le turbolenze interne che abbiamo dovuto affrontare con lo sviluppo degli AirPods? Queste domande mi hanno portato a formare un mini braintrust in Apple. Come piccolo gruppo di partner delle risorse umane, abbiamo iniziato a esplorare questo aspetto diventando curiosi della cultura Apple.
Il brainstorming di questo team alla fine ha portato Apple ad adottare una cultura del lavoro più trasparente e collaborativa per AirPods Pro. Invece di gruppi separati che lavorano in silos, tutti sugli stessi prodotti ma non in grado di comunicare o lavorare insieme, Apple ha optato per un flusso di lavoro aperto e scorrevole per AirPods Pro.
Man mano che i team convergevano con i capi sempre più aperti, i vari dipendenti si sentivano connessi e promuovevano una collaborazione di qualità superiore. Abbiamo dedicato del tempo a istruire, collaborare e influenzare i leader e gli ingegneri chiave che guidano la prossima frontiera degli AirPods. Ciò che è emerso è stato aiuto ancora maggiore tra i vari cervelli con sessioni regolari, apertura e connessione che hanno dato vita ad AirPods Pro incredibilmente fantastici e con cancellazione del rumore. Era una testimonianza dell’innovazione, ma anche del potere della condivisione. Sì, la condivisione può essere fatta nel contesto della segretezza.
La nuova cultura è stata internamente soprannominata “Different Together“, un gioco sull’iconica campagna “Think Different” di Apple. Parte della priorità di Apple nel mantenere l’elevata segretezza è prevenire fughe di notizie e voci su ciò su cui l’azienda sta lavorando. Come Deaver cerca di dimostrare, Apple può essere sia segreta che collaborativa contemporaneamente, come dimostrato dallo sviluppo di AirPods Pro.
