Apple voleva consentire agli utenti di effettuare acquisti tramite Siri

Vi sarebbe piaciuto poter acquistare prodotti e servizi tramite Siri?

Tre anni fa, Apple ha valutato la possibilità di consentire agli utenti di utilizzare Siri per effettuare acquisti di app e servizi, in modo simile a quanto offerto da Amazon con Alexa per effettuare ordini online. Il problema? La privacy.

siri

Gli ingegneri Apple hanno un accesso limitato alle modalità in cui gli utenti utilizzano i servizi Apple, come Apple TV+ e Apple Maps. Le rigide procedure sulla privacy di Apple rendono quindi complicato per gli ingegneri accedere ai dati di utilizzo degli utenti, causando quindi preoccupazioni sul fatto che queste politiche dell’azienda stiano soffocando l’evoluzione dei servizi Apple, rendendo più difficile competere con Google e Amazon.

The Information rivela che nel 2019 Apple ha valutato l’idea di consentire agli utenti di utilizzare ‌Siri‌ per effettuare acquisti. Dopo qualche mese, il team incaricato nello sviluppo di questa funzionalità ha dovuto interrompere il progetto a causa delle preoccupazioni relative alla privacy.

Alcune funzionalità proposte dai team Apple non vedranno mai la luce a causa delle restrizioni sulla privacy. Nel 2019, gli ingegneri hanno cercato di capire se un cliente potesse utilizzare Siri per acquistare app e altri servizi online utilizzando la propria voce, in modo simile a come i clienti di Amazon acquistano prodotti utilizzando Alexa.

Lo sforzo si è bloccato a causa delle rigide regole sulla privacy che impedivano a Siri di collegare l’ID Apple di una persona alla sua richiesta vocale. Il team dei prodotti multimediali Apple responsabile del progetto non è riuscito a trovare un modo alternativo per autenticare in modo affidabile gli utenti al fine di fatturare gli acquisti.

Questa non è la prima volta che la politica sulla privacy di Apple ha limitato ciò che i suoi ingegneri possono fare. Ad esempio, i vari team che lavorano su ‌Siri‌, App Store e persino su Apple Card spesso devono trovare modi creativi o costosi per compensare la mancanza di accesso ai dati.

Uno di quei modi creativi escogitato dagli ingegneri Apple è la privacy differenziale, che è stata presentata per la prima volta da Craig Federighi alla WWDC 2016. In una panoramica tecnica in PDF, Apple descriveva la sua implementazione della privacy differenziale come qualcosa che consentiva “di conoscere la community degli utenti senza conoscere le persone nella community. La privacy differenziale trasforma le informazioni condivise con Apple prima che lascino il dispositivo dell’utente in modo tale che Apple non possa mai riprodurre i dati reali“.

Anche con la privacy differenziale e il tentativo di Apple di aggregare quanti più dati possibile degli utenti senza renderli riconducibili a persone specifiche, gli ingegneri rimangono preoccupati e si sentono vincolati da ciò che possono e non possono fare.

HotAcquista iPhone 15 su Amazon!
News