Continuano le lamentele degli sviluppatori sul processo di revisione dell’App Store. Questa volta, a condividere la loro storia sono gli sviluppatori dell’app Authenticator dedicata alle autenticazioni 2FA.
Gli sviluppatori affermano che la loro app è stata copiata e che i truffatori addebitano abbonamenti da 3,99$ a settimana agli ignari utenti. Tutto questo solleva ancora una volta dubbi sul processo di revisione dell’App Store.
Il creatore di Authenticator Kevin Archer ha raccontato che stava analizzando l’andamento delle parole chiave della sua app su App Store quando ha scoperto un’altra applicazione 2FA praticamente identica alla sua, compresa la descrizione copia-incollata. Ad esempio, l’app clone parla di un supporto per Apple Watch che in realtà non esiste, ma viene menzionato in descrizione perché Authenticator lo fa. Insomma, i truffatori non si sono presi nemmeno la briga di cambiare la descrizione originale.
Inoltre, l’app clone richiede una recensione nella fase di onboarding dell’app così da ottenere più valutazioni, cosa non consentita dalle linee guida Apple. Ultimo ma non meno importante, l’app addebita 3,99$ a settimana.
Il giorno successivo, lo sviluppatore di Authenticator ha scoperto che la stessa app era stata inviata su un altro account sviluppatore, cambiando solo il colore da arancione/nero a verde.
Non capisco davvero come queste app superino la revisione dell’App Store con funzionalità che non funzionano, con un design copiato, costringendo gli utenti a recensire l’app prima ancora di provarla e, naturalmente, con un abbonamento settimanale. Ogni giorno sviluppatori indipendenti come noi si ritrovano con app rifiutate per cose stupide, ma nel frattempo ci sono altri che spammano App Store con imitazioni e abbonamenti settimanali. Vorrei chiedere alla comunità degli sviluppatori di ritwittare questo post, forse qualcuno che lavora in Apple prenderà le azioni necessarie.
Quello delle app scam create solo per prendere soldi dagli utenti è un fenomeno ormai noto su App Store, soprattutto negli Stati Uniti. Apple si sta muovendo per risolvere la situazione, ma al momento la soluzione sembra essere ancora molto lontana.