La Coalition for App Fairness non è soddisfatta delle modifiche all’App Store

Le novità per gli sviluppatori su App Store sono minime, almeno secondo la Coalition for App Fairness.

La Coalition for App Fairness definisce le recenti modifiche all’App Store una “farsa” e afferma che l’azienda non ha fatto nulla per affrontare le preoccupazioni degli sviluppatori.

Coalition for App Fairness

Per risolvere una controversia legale negli Stati Uniti, Apple ha creato un fondo da 100 milioni di dollari per gli sviluppatori e ha apportato alcune modifiche all’App Store, come la possibilità di comunicare via e-mail con i clienti per informarli dei sistemi a pagamento alternativi rispetto a quelli presenti in-app.

Tuttavia, la Coalition for App Fairness afferma che questi cambiamenti non risolvono gran parte dei problemi che hanno portato alla nascita della coalizione guidata da Spotify.

L’offerta farsa di Apple non è altro che un disperato tentativo di evitare il giudizio di tribunali, regolatori e legislatori di tutto il mondo e non risolve i problemi strutturali e fondamentali che devono affrontare tutti gli sviluppatori, grandi e piccoli, e che minano l’innovazione e la concorrenza nell’ecosistema delle app.

Consentire agli sviluppatori di comunicare con i propri clienti su prezzi più bassi al di fuori delle loro app non è una concessione minima e sottolinea ulteriormente il controllo totale di Apple sul mercato delle app.

Se questo accordo verrà approvato, ai produttori di app sarà comunque impedito di comunicare prezzi più bassi o di offrire opzioni di pagamento concorrenti all’interno delle loro app. Non ci lasceremo placare da queste concessioni e continueremo la nostra lotta per piattaforme digitali eque e aperte.

La Coalition for App Fairness è stata creata nel settembre 2020 da varie software house tra cui Epic Games ed ora comprende oltre 60 membri.

Inoltre, gli analisti di JP Morgan ritengono che le modifiche proposte da Apple all’App Store potrebbero avere un impatto modesto sul business dei servizi e sui ricavi dell’azienda. Concessioni agli sviluppatori, maggiore pubblicità di pagamenti alternativi, fondo da 100 milioni di dollari e una maggiore apertura verso le commissioni del 15% non dovrebbero comunque diminuire in modo considerevole gli introiti di Apple.

Gli analisti ritengono che i consumatori potrebbero essere più disposti a effettuare acquisti al di fuori dell’App Store per abbonamenti costosi, piuttosto che per gli acquisti una tantum, ma l’impatto sarà modesto. Per gli acquisti più economici, infatti, i consumatori probabilmente si atterranno all’App Store per comodità e sicurezza.

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