Epic v. Apple, chi la spunterà?

Chi la spunterà nel processo che potrebbe cambiare per sempre l'App Store?

Gli analisti della banca d’investimento Wedbush ritengono che Apple riuscirà a vincere la battaglia legale contro Epic Games che inizia oggi, malgrado le parole di un ingegnere senior di Google.

In una nota inviata agli investitori, Daniel Ives scrive che Epic Games ha intrapreso un percorso calcolato ma rischioso nella sua disputa contro Apple. L’analista afferma che Epic sta cercando di sfruttare i suoi 350 milioni di giocatori in tutto il ondo per aggirare le piattaforme di Apple e Google. Lungo questo tortuoso percorso, la software house spera di collaborare con altri sviluppatori in un “movimento ondoso” contro Apple.

Apple è attualmente sotto i riflettori degli enti antitrust negli Stati Uniti e nell’Unione Europea. Tuttavia, Ives afferma che la causa legale e l’attacco di Epic alle politiche dell’App Store di Apple è un “gioco di poker ad alto rischio“, visto che Apple ha più volte difeso con successo il suo store da varie accuse. Per Ives, la battaglia con Epic Games non sarà diverse a alla fine la spunterà proprio Apple.

Dal punto di vista finanziario, Ives afferma che il business dei servizi di Apple e il suo fatturato annuo di oltre 65 miliardi di dollari rimane solido come una roccia ed è destinato solo a crescere. Anche nel caso di sentenza sfavorevole ai danni dell’App Store, Ives afferma che la struttura delle tariffe per le app non dovrebbe comunque subire grandi cambiamenti.

Intanto, Epic Games ha annunciato di aver acquisito il portfolio di artisti e il relativo sito ArtStation, per una cifra non resa ancora nota. Secondo alcuni, questa mossa è stata progettata per rafforzare la causa antitrust contro Apple, visto che Epic ha appena annunciato di voler ridurre la commissione standard che gli artisti devono pagare  dal 30 al 12 percento. In tribunale, la software house potrà portare questo cambiamento come esempio per obbligare Apple ad abbassare le sue commissioni su App Store.

A favore di Epic si è mosso anche un ingegnere senior di Google, che suo blog ha messo in discussione una parte fondamentale della difesa che Apple vuole portare avanti nel processo.

Apple nega che l’App Store sia un monopolio, per due motivi. Innanzitutto, dice che gli sviluppatori possono creare app per altre piattaforme, come Android e console di gioco. In secondo luogo, sostiene che coloro che vogliono raggiungere gli utenti iPhone possono semplicemente creare app web. Ed è quest’ultima affermazione che è stata criticata dall’ingegnere Google.

Alex Russell, responsabile Google degli standard web di Chrome, afferma che le app web non possono fornire le prestazioni richieste sugli iPhone. Il motivo è che Apple forza tutti i browser a utilizzare WebKit, e questo è obsoleto e sottodimensionato.

Il browser iOS di Apple (Safari) e il motore (WebKit) sono sotto-alimentati. I costanti ritardi nella fornitura di funzionalità importanti assicurano che il Web non possa mai essere un’alternativa credibile ai suoi strumenti proprietari e all’App Store.

Inoltre, Russell aggiunge che Safari non è solo incompatibile con altri browser, ma è sbagliato sotto tanti altri punti: ad esempio, non è conforme agli standard web concordati.

In linea con i dati dei test della piattaforma Web, Chromium e Firefox implementano più funzionalità e le distribuiscono sul mercato in modo più costante. Da questi dati, vediamo che iOS è l’implementazione meno completa e competitiva della piattaforma web e il divario sta crescendo. Al momento dell’ultima esecuzione di Confluence, il divario si era esteso a quasi 1000 API, raddoppiando i dati del 2016.

In quasi tutte le aree, l’implementazione di bassa qualità di funzionalità già supportate da WebKit di Apple richiede soluzioni alternative. Gli sviluppatori non avrebbero bisogno di trovare e risolvere questi problemi in Firefox (Gecko) o Chrome/Edge/Brave/Samsung Internet (Blink). Tutto questo si aggiunge alle spese di sviluppo per iOS.

Supponiamo che Apple abbia implementato WebRTC e l’API del gamepad in modo tempestivo. Chi può dire se la rivoluzione dello streaming di giochi in corso sia avvenuta prima? È possibile che Amazon Luna, NVIDIA GeForce NOW, Google Stadia e Microsoft xCloud siano stati realizzati anni prima.

È anche possibile che le API fornite su ogni altra piattaforma, ma non ancora disponibili su nessun browser iOS , possano contenere la chiave per sbloccare intere categorie di esperienze sul Web.

Tutto ciò significa che gli sviluppatori non hanno altra scelta che creare app iOS native.

La politica di Apple nel gestire WebKit aggiunge anni di ritardi oltre quelli dell’iterazione del progetto, della creazione delle specifiche e dello sviluppo delle funzionalità del browser.

Questi ritardi impediscono agli sviluppatori di raggiungere gli utenti iPhone con grandi esperienze sul Web. Questo divario, creato esclusivamente e in modo univoco dalla politica di Apple, costringe quasi tutte le aziende a uscire dal Web e ad entrare nell’App Store, dove Apple impedisce agli sviluppatori di raggiungere gli utenti con esperienze web.

Russell presenta molti esempi e dati specifici a sostegno della sua argomentazione, che potrebbero essere usati da Epic contro Apple durante il processo.

Prima dell’inizio del processo, durante la sessione di chiamate pubbliche, il centralino del tribunale è stato subissato di telefonate da centinaia di fan di Fortnite e di Apple, tra chi cantava canzoni a favore del gioco e chi difendeva l’azienda di Cupertino.

HotAcquista iPhone 15 su Amazon!
News