L’anno scorso, Apple ha collaborato con l’Università del Michigan per lanciare l’Apple Hearing Study, uno studio incentrato sull’analisi dei fattori che influiscono sulla salute dell’udito. Oggi, i partecipanti sono stati informati di un bug che ha causato la condivisione di dati storici con Apple.
Richard Neitzel, professore associato presso l’Università del Michigan e responsabile principale dell’Apple Hearing Study, in una e-mail inviata ai partecipanti ha spiegato che, durante il processo di registrazione, gli utenti hanno fornito il consenso alla raccolta di determinati dati sui livelli sonori delle cuffie, i livelli sonori ambientali, la frequenza cardiaca e altri tipi di dati di allenamento. Il consenso per questi tipi di dati era necessario per aiutare i ricercatori a comprendere il legame tra l’esposizione al suono a lungo termine e il suo impatto sulla salute dell’udito.
A quanto pare, c’era però un bug nell’applicazione Apple Research che ha consentito all’Apple Hearing Study di raccogliere involontariamente fino a 30 giorni storico. È importante sottolineare che il modulo di consenso non indicava che i dati storici sarebbero stati raccolti.
La conferma arriva nella stessa e-mail:
Di recente abbiamo appreso che a causa di un bug, dopo l’iscrizione allo studio, l’Apple Hearing Study ha raccolto involontariamente fino a 30 giorni di dati storici per questi tipi di dati autorizzati. Lo studio ha raccolto dati solo dopo che è stato ottenuto il tuo consenso. Tuttavia, il modulo di consenso allo studio non afferma che sarebbero stati raccolti dati storici.
In nessun momento Apple ha avuto accesso alle informazioni raccolte dall’app Apple Research che potrebbero identificarti direttamente.
Il bug è stato risolto con un aggiornamento dell’app e i dati storici ricevuti sono stati eliminati. Apple e l’Università del Michigan incoraggiano i partecipanti allo studio ad assicurarsi di eseguire l’ultima versione dell’app Apple Research disponibile su App Store.