Nove anni fa moriva Steve Jobs, il ricordo di Tim Cook

Dopo aver combattuto contro una grave malattia, l 5 ottobre 2011 moriva il co-fondatore di Apple Steve Jobs. 

In occasione di questo triste anniversario, l’attuale CEO di Apple Tim Cook ha voluto ricordare Steve Jobs citando la poetessa e attivista per i diritti civili Maya Angelou.

steve jobs

Questo il tweet di Tim Cook:

“Una grande anima non muore mai. Ci riunisce ancora e ancora “. – Maya Angelou. Sei sempre con noi Steve, la tua memoria ci connette e ci ispira ogni giorno …

Non è un mistero che Tim Cook abbia più volte ribadito un concetto a cui tiene molto: l’eredità di Steve Jobs è ancora viva e il suo DNA era, è e sarà il motore che spinge Apple a migliorare e innovare sempre di più.

Steve Jobs ha sempre avuto un fiuto per gli affari, portando avanti idee talmente innovative che per alcuni sembravano irrealizzabili. Ad esempio, quando il co-fondatore di Apple Steve Wozniak sviluppò il primo computer Apple I voleva avviare un piano per consentire ad altri appassionati di crearne uno proprio. Steve Jobs lo convinse invece a creare una società per iniziare a vendere quel computer, dando vita all’allora Apple Computer Company.

I due riuscirono a vendere circa 200 Apple I, e le prime vendite dell’Apple II non sembravano andare meglio anche per la concorrenza di alternative come il Commodore PET e il Tandy TRS-80. Nel 1977, Apple vendette solo 600 computer, ma quello che fece svoltare la storia dell’azienda fu, come ricorda ArsTechinca, un “app killer”:

Si trattava di VisiCalc, una primissima applicazione per fogli di calcolo rilasciata nel 1979. Il suo autore, tale Dan Bricklin, la scrisse appositamente per Apple perché quella macchina, presa in prestito dal suo editore, era l’unica che aveva a disposizione. Una combinazione di grande marketing e un po’ di fortuna spinsero Apple a diventare uno dei maggiori player del settore. Nel 1981, l’azienda riuscì a vendere 210.000 unità, lasciando dietro il PET ed eguagliando quasi i numeri del TRS-80.

Un’altra intuizione di Steve Jobs fu il mouse associato ad un’interfaccia grafica. Douglas Engelbart e William English avevano co-inventato il mouse nel 2968, con Xerox PARC che utilizzò per prima questa pioneristica periferica nei suo computer Alto e Star con interfaccia utente. Nessuno dei due modelli ebbe però fortuna a livello commerciale. Malgrado quel fallimento, Steve Jobs ne intuì il potenziale e raggiunse un accordo con PARC per poter utilizzare mouse e GUI (modificata), in cambio di alcune azioni Apple.

Il primo tentativo di Steve Jobs di creare un computer basato su GUI fu il Lisa, che fallì perché era troppo costoso per un’adozione di massa. Quel modello e quegli errori fecero però da apripista al Macintosh, un computer ancora costoso ma molto più conveniente del precedente, che fu lanciato nel 1984.

Il Macintosh fu accolto con grande entusiasmo, ma ebbe un successo commerciale limitato a causa di un software molto limitato anche per l’epoca. L’allora CEO John Sculley voleva che l’azienda si concentrasse maggiormente sull’Apple II, che era ancora il computer più venduto in casa Apple, mentre Steve Jobs spingeva per il Macintosh. Anche per colpa di questa disputa interna, Steve Jobs si dimise da Apple nel 1985 per formare NeXT.

Jobs tornò in Apple nel 1996 con il compito di risollevare un’azienda in perenne crisi. L’accordo prevedeva che Apple acquisisse NeXT e il suo sistema operativo NeXTSTEP, poi divenuto la base di Mac OS X. Jobs semplificò anche tutta la linea dei Mac, prima di iniziare a pensare a nuovi prodotti che fecero la fortuna di Apple: iPod e iPhone.

Il resto è storia recente.

Offerte Amazon di oggi