Monopolio illegale su App Store, la Corte Suprema potrebbe chiudere il caso

Nel 2011 è stata avviata una class action contro Apple, accusata di operare in un monopolio illegale nella gestione delle app, visto che non permette agli utenti di scaricare applicazioni per iOS al di fuori del proprio store. La questione era stata riaperta nel 2017, ma ora potrebbe essere definitivamente bocciata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.

Secondo i querelanti, Apple di fatto riduce la scelta del consumatore e obbliga gli utenti ad affidarsi esclusivamente all’App Store per scaricare nuove applicazioni iOS, creando quindi un monopolio illegale.

Il caso era stato archiviato nel 2013 da un tribunale distrettuale della California per alcuni errori di forma nella denuncia, per poi essere riammesso nel 2017 dalla Corte d’Appello. Apple si era subito mossa con una petizione contro questa decisione, e oggi la Corte Suprema ha deciso di accogliere le istanze dell’azienda.

Questo significa che la Corte Suprema degli Stati Uniti rivedrà la decisione del tribunale d’appello e potrebbe quindi decidere di non reintegrare la causa.

Tra l’altro, proprio il mese scorso, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Univi aveva presentato una memoria a sostegno di Apple, invitando la Corte Suprema a invertire la decisione in appello.

Nella sua difesa, Apple ha sostenuto che non fissa i prezzi delle app a pagamento e che l’addebito del 30% agli sviluppatori riguarda la distribuzione delle app e non viola le leggi antitrust degli Stati Uniti.

Apple ora spera che la Corte Suprema respinga definitivamente il caso.

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