Apple non può rinunciare a Qualcomm, dopotutto

Malgrado una battaglia legale in pieno svolgimento, sembra proprio che Apple non possa fare a meno di Qualcomm per la fornitura dei chip modem, almeno per il 2018. La stessa Qualcomm, però, sembra aperta a trattare nuovamente con Apple.

Proprio per le diatribe in corso ormai da mesi, Apple sembrava orientata a rinunciare definitivamente  a Qualcomm per affidare l’intera produzione dei chip modem a Intel. A quanto pare, però, almeno per quest’anno Intel non sarà in grado di garantire una produzione adeguata in vista del lancio di tre nuovi iPhone, costringendo Apple a rivolgersi nuovamente a Qualcomm.

In particolare, i nuovi piani prevedono che Intel produca il 70% dei chip modem, mentre Qualcomm dovrà occuparsi del restate 30%. Intel si trova infatti nella situazione di dover risolvere ancora alcuni problemi di produzione, visto che non tutti i chip realizzati soddisfano le richieste qualitative di Apple. La situazione dovrebbe risolversi nel 2019, ma per ora Apple dovrà affidarsi ancora a Qualcomm. Rimane da capire come verrà risolta la questione royalty.

Tuttavia, nella conferenza finanziaria sugli utili che si è tenuta ieri, Qualcomm ha mostrato una certa disponibilità a modificare le sue politiche sulla concessione delle licenze. E’ probabile che questa apertura sia legata proprio alla nuova opportunità di riavere Apple come cliente anche nel 2018. Senza Apple, infatti, Qualcomm perderebbe un bel pò del suo fatturato annuo.

La maggior parte dei ricavi delle licenze di Qualcomm si basa sulle commissioni addebitate sulle vendite a livello di dispositivo. Ciò significa che due produttori di smartphone che utilizzano la stessa tecnologia Qualcomm potrebbero applicare tariffe diverse da pagare all’azienda, in base appunto al prezzo di vendita finale dei rispettivi prodotti.

Il business era redditizio per Qualcomm, ma tutto questo è cambiato quando Apple ha intentato una causa da 1 miliardo di dollari contro la società, sostenendo che il modello attuato dall’azienda è alla stregua di una estorsione.

Ieri, Qualcomm ha fatto sapere di essere disposta a mettere un limite di 400$ per il calcolo delle revenue che devono essere pagate dai vari produttori. Questo significa che smartphone costosi come l’iPhone X sarebbero considerati come dispositivi da 400 dollari per il calcolo delle royalty. Questo cambiamento porterebbe un sostanziale taglio dei tassi che Apple e gli altri produttori di smartphone costosi devono a Qualcomm.

Ricordiamo che Qualcomm e Apple sono da mesi protagoniste di una dura battaglia legale. Tutto è iniziato con una denuncia da parte di Apple, nella quale si affermava che Qualcomm aveva richiesto pagamenti per royalties di brevetti di cui non deteneva alcun diritto, arrivando a chiedere fino ad 1 miliardo di dollari per assicurare le forniture dei processori baseband degli iPhone. In totale, Qualcomm avrebbe “estorto” ad Apple 1 miliardo di dollari, che ora l’azienda richiede nella querela presentata nei mesi scorsi. Apple accusa Qualcomm anche di aver illecitamente aumentato i prezzi rispetto alla concorrenza, giocando proprio sulle non veritiere – dice Apple – royalties. In pratica, per gli avvocati di Apple, Qualcomm ha usato il suo “potere di monopolio” per non rispettare gli impegni FRAND (quelli che obbligano a concedere alcuni brevetti considerati standard del settore in modo equo, ragionevole e non discriminatorio) , facendo quindi pagare royalties molto più alte. La contro querela  presentata da Qualcomm nega queste accuse e parla di semplice volontà dell’azienda di Cupertino di avere minori costi di licenza..

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