Dopo l’Europa, anche l’Australia inizia a muoversi per chiedere chiarimenti alle multinazionali che, tramite una serie di sotterfugi al limite del legale, pagano pochissime tasse nel paese.
Per fare qualche esempio, in Australia Apple ha pagato un tasso di imposta lorda di poco superiore all’1% durante il 2015, come confermato dai documenti governativi. Il fisco locale ha quindi deciso di indagare sulla situazione che riguarda Apple e tante altre multinazionali.
Nell’ultimo anno, Apple ha quindi pagato solo 59 milioni di dollari di tasse al fisco australiano, a fronte di un fatturato pari a 7,9 miliardi di dollari. Il motivo? Dai conti, l’utile di Apple registrato in Australia non supera i 123 milioni di dollari, con una perdita di 51 milioni rispetto all’anno precedente.
Questi risultati vengono raggiunti grazie ad una serie di scappatoie legali molto complesse, che permettono ad Apple, Google, Microsoft e tante altre multinazionali di pagare pochissime tasse nei paesi in cui operano. La situazione potrebbe cambiare già nei prossimi mesi, visto che sia in Europa che, ora, in Australia, i governi stanno battendo cassa…