Per il Financial Times è Tim Cook l’uomo dell’anno. Il CEO di Apple ha guadagnato questo importante riconoscimento dopo aver perso il titolo di uomo dell’anno da “TIME”.
Il CEO di Apple in quest’anno si è distinto per il suo impegno, per il suo modo di rispondere alle critiche e per il suo modo di mostrare i suoi valori. Innanzitutto è stato difficile per Cook, che se l’è cavata egregiamente, fronteggiare tutte le critiche che lo hanno paragonato al suo predecessore Steve Jobs, soprattutto in un anno così particolare che ha visto una grande trasformazione di Apple. Ed è riuscito a dimostrare che anche lui è capace di mettersi in gioco e di stare “vicino” allo sviluppo dei prodotti. Apple quest’anno è uscita di nuovo allo scoperto e una grande parte del merito va a Tim Cook che ha voluto mettersi in gioco e che non si è limitato solo a “gestire” nell’ombra un’azienda così importante.
Il giornale ha anche sottolineato l’impegno di Cook nel portare nuove idee e valori in azienda. Cook infatti ha posto l’attenzione su temi importanti spesso tralasciati dalla società californiana: parliamo della sessualità dei dipendenti, dei metodi di assunzione di Cook, dello spazio lasciato alle donne in Apple (che solitamente vedeva solo uomini ai piani alti). Ovviamente non è mancata un’ottima gestione della società. A testimonianza di questo parliamo dell’acquisizione di Beats, che ha fatto molto parlare di sé.
E poi ci sono stati i campioni di vendite iPhone 6 e iPhone 6 Plus e il nuovo oggetto del desiderio che fa già tanto parlare di sé, l’Apple Watch.
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