iPhone 5S e sensore di impronte digitali: perché saranno più interessanti del previsto

L’iPhone 5S sarà solo un iPhone 5 con qualche miglioramento? Di sicuro si. Ma bisogna valutare quali saranno questi miglioramenti, se ci sarà una novità da “wow” e come potranno incidere sul grado di apprezzamento del terminale. Conducendo un’analisi un po’ più profonda, si capisce che l’iPhone 5S potrebbe essere un dispositivo più interessante di quanto ci si possa aspettare.

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Sembra una strategia ormai consolidata quella di Apple: dal 2009 ad oggi, l’azienda di Cupertino ha sempre prodotto e lanciato un iPhone “S” ad un anno dalla presentazione di un terminale completamente rivisto. Inutile dire che anche quest’anno la storia si sta per ripetere con l’iPhone 5S. Se da una parte questa scelta può essere vista in maniera negativa, dall’altra ha diversi aspetti positivi: con un iPhone 5S esteticamente simile o addirittura identico al predecessore, i possessori di un iPhone 5 non si ritroverebbero, improvvisamente, con un dispositivo “vecchio” tra le mani; mentre dall’altra parte i nuovi acquirenti otterrebbero un dispositivo rivisto, migliorato e con qualche funzione “wow” non prevista per il precedente modello.

Ad esempio, a rendere più interessante del previsto l’iPhone 4S, nel 2011, fu proprio Siri. Una funzione software che arrivò unicamente su questo modello per poi essere portata anche su iPhone 5, iPad e iPod touch. Siri ottenne addirittura un suo “momento” nel corso dell’evento di presentazione dell’iPhone 4S, nonostante si trattasse, come detto, di una funzione software che sarebbe potuta arrivare benissimo anche su iPhone 4 e precedenti. Ebbene, sembra tutto pronto per un bel effetto “wow” anche in occasione della presentazione dell’iPhone 5S che ormai, salvo sorprese, monterà un sensore per il rilevamento delle impronte digitali integrato nel tasto Home.

Questa potrebbe sembrare una funzione accessoria, scarsamente utile all’utente medio e probabilmente pensata solo per vendere bene il nuovo iPhone. Un po’ come Siri, si potrebbe obiettare. Ma Siri, per molti (ovviamente non per tutti), è stata una grande innovazione. Anche per i competitor di Apple, che senza perdere tempo hanno subito riproposto l’idea sotto nuove vesti. Tornando agli utenti, Siri è stato un grande passo in avanti. Personalmente utilizzo molto l’assistente vocale in macchina, quando non posso staccare le mani dal volante e distogliere lo sguardo dalla strada, piuttosto che per segnare rapidamente un promemoria o fare una rapida ricerca sul web. Di sicuro Siri lo uso molto meno di quanto Apple voglia farmelo usare, facendomi credere che con questa tecnologia sia cambiato definitivamente il modo di interagire con il telefono. Ma lo uso. Effetto “wow”, quindi, composto da una buona percentuale di strategia commerciale ma da una altrettanto corposa fetta di utilità concreta per l’utente.

Il sensore di prossimità dell’iPhone 5S potrebbe essere l’ennesimo passo in avanti in un’evoluzione, quella tracciata da Apple, mai casuale e alla ricerca del “così fan tutti”; bensì un’evoluzione mirata a migliorare l’esperienza d’uso di un terminale, anche quando non lo si usa, proprio come nel caso di questo nuovo sensore. La “S” nell’iPhone 3GS stava per “Speed”, velocità; nell’iPhone 4S stava per Siri. L’iPhone 5S sarà probabilmente l’iPhone “Sicuro”. Grazie proprio a questa interessante aggiunta (oltre ai miglioramenti annuali che riguarderanno fotocamera, processore, LED flash e altre componenti hardware) il terminale diverrebbe potenzialmente inviolabile e alla Home del dispositivo (e quindi ai dati in esso contenuti) potrebbe accedere solo il legittimo proprietario.

Ci pensate? Un ladro non potrebbe utilizzare un iPhone rubato e nemmeno sostituirlo in un Apple Store (qui va detto grazie alla nuova funzione di Trova il mio iPhone di iOS 7). Nessuno potrà frugare tra le vostre app, tra i vostri messaggi, nel vostro profilo Facebook senza il vostro consenso. E che dire della praticità d’uso? Essendo integrato nel tasto Home – come si dice da tempo – il sensore per il rilevamento dell’impronta digitale non andrà a modificare, complicandola, l’esperienza d’uso dell’iPhone. Anzi, eliminerà un passaggio quando si vorrà sbloccare l’iPhone, ossia quello di dover inserire ogni volta il codice numerico o alfanumerico per accedere alla Home. E sappiamo bene quanto possa essere fastidioso tirare fuori l’iPhone dalla tasca per scrivere un messaggio, sbloccarlo inserendo il codice, scrivere il messaggio, riporlo nuovamente nella tasca e poi ripetere tutta l’operazione una seconda volta per rispondere al messaggio che ci ha inviato l’altro interlocutore. Un’aggiunta non da poco, quindi, che non si limita a migliorare la sicurezza del dispositivo.

Quindi scusatemi, ma io continuo a preferire questo tipo di evoluzione, fosse anche fatta di una sola novità all’anno ma che fa davvero la differenza, a quella che mi propone centinaia di nuove funzioni ogni anno e che quasi mai utilizzerò concretamente.

Foto – Via iMore

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