Smartphone e Multitasking: Android, Windows Phone 7 e iOS a confronto

Il multitasking è quella funzione che consente ad un sistema operativo di eseguire contemporaneamente più processi e, in maniera più semplice, applicazioni e programmi. Solo nel 2010, con iOS 4, Apple ha introdotto nel frimware dell’iPhone la possibilità di utilizzare una o più applicazioni in background, andando così a colmare una lacuna da sempre presente nel suo sistema operativo mobile. Ma come si comporta il multitasking su Android e Windows Phone 7 Mango? Quello di iOS è il migliore dei tre oppure no? In questo articolo andremo a confrontare le tre tipologie di multitasking dei più noti ed apprezzati OS mobile.

Multitasking di iOS

Nei primi firmware dell’iPhone OS non vi era supporto al multitasking, principalmente a causa delle scarse performance che si potevano ottenere con un quantità di RAM limitata. L’iPhone originale e l’iPhone 3G e non hanno potuto infatti beneficiare di questa funzionalità che è stata introdotta da Apple solo con iOS 4 per iPhone 4 e iPhone 3GS.

In sostanza il multitasking di iOS funziona in maniera diversa da tutti gli altri. Le applicazioni vengono di fatto “congelate” ad ogni pressione del tasto Home e rimangono attive solo determinate funzioni delle stesse che devono ovviamente essere attivate dagli sviluppatori. Elementi come la riproduzione di brani, la registrazione di clip audio, la condivisione della posizione tramite GPS e le applicazioni che sfruttano il VoIP possono continuare ad essere eseguiti anche durante l’utilizzo di altre applicazioni.

Se “congelate” le applicazioni non utilizzano il processore dell’iPhone ma possono incidere sul quantitativo di memoria (che varia a seconda dei modelli) in base al quale iOS valuterà se terminare o meno le applicazioni precedentemente aperte per recuperare in termini di risorse.

Multitasking di Android

Il multitasking implementato da Android è molto simile a quello presente sui sistemi operativi Windows Mobile, anche se il primo risulta leggermente più complesso del secondo. Android, infatti, utilizza una serie di regole per decidere quanto sia importante ogni processo in esecuzione e valutare quindi quale sia il primo a dover essere terminato.

Il sistema Google supporta anche un servizio di bagrounding speciale che consente di ricevere avvisi ed utilizzare servizi, realizzato per funzionare in qualsiasi situazione. Se non vi saranno particolari esigenze a livello di memoria, le applicazioni Android continueranno ad essere eseguite per un periodo di tempo indefinito.

Multitasking di Windows Phone 7

Il multitasking di Windows Phone 7, che verrà introdotto con la nuova release denominata Mango (che sarà disponibile entro fine anno), si differenzierà in maniera netta da quello di Windows Mobile. Una volta lanciata un’applicazione, essa rimarrà in memoria, eseguirà i processi necessari e utilizzerà a proprio piacimento la CPU dello smartphone. Questa è sia una nota positiva, dato che programmi molto avidi di risorse potranno essere eseguiti senza problemi, sia negativa poichè, se si eseguirà un processo molto pesante, potrebbe non esserci memoria sufficiente per lanciare un’altro software.

Tuttavia, proprio le nuove meccaniche del multitasking di Windows Phone 7 permettono di gestire automaticmente le applicazioni e le risorse stesse. Se un programma non è stato usato per un determinato periodo di tempo e il sistema ha bisogno di memoria per altre applicazioni, i programmi inutilizzati saranno terminati a favore dei nuovi che si intendono lanciare. Tale sistema, però, espone il sistema a lag o a freeze improvvisi del terminale qualora l’applicazione appena terminata non liberi sufficiente memoria per eseguirne una nuova.

Il multitasking di Mango andrà quindi a posizionarsi, per funzioni e meccaniche di funzionamento, a metà tra quello di Android e quello di iOS, con le applicazioni di terze parti che verranno lasciate inattive e potranno eseguire solo determinate funzioni; questo a favore di una migliore durata di batteria e migliori performance per le applicazioni eseguite in background.

Conclusioni

Le ragioni che spingono le diverse aziende ad adottare diverse tipologie di multitasking sono principalmente legate alla resa che ognuno di questi sistemi può dare in base all’hardware del dispositivo su cui verrà utilizzato, preservando ovviamente anche la durata della batteria. Risulta quindi difficile, non conoscendo in maniera ottimale il multitasking di Android e le funzionalità offerte dal nuovo Windows Phone 7 Mango, decretare quale sistema risulti il migliore.

Grazie Daniele per la sengalazione.

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