DeathFall: la recensione di lamagame

DeathFall è un gioco senza alcuna pretesa, che non mi ha particolarmente incantata ma siccome mi sembrava che facesse il paio con Grimm… ecco la recensione di lamegame.com.

Nella mia personale classificazione mentale, Death Fall è un “downer”: un gioco dove qualcosa cade, e bisogna orientarne la caduta in maniera appropriata inclinando l’apparecchio. Il concetto non è esattamente innovativo, e andrebbe subito chiarito che Death Fall in effetti non brilla per l’innovazione del gameplay. Ma quello che lo differenzia dalla massa è uno stile davvero incredibile.

In DeathFall il giocatore controlla un teschio umano, che cade attraverso una serie di scenari abbastanza lugubri (deserti, navate di chieste, cimiteri etc.): lo scopo è farlo cadere in modo da raccogliere una serie di piccoli oggetti, che paiono tutti ricavati dal ricettario di una strega o da un testo di alchimia (pipistrelli, occhi, lune, libri, ossa, zucche), evitando nel contempo gli ostacoli (a loro volta derivati da un prontuario di macchina da tortura) che possono danneggiare il teschio. Raccogliendo un certo numero di oggetti in sequenza si ottiene un Perfect ed un bonus di punteggio.


La mancanza di indicazioni di qualsiasi tipo e la rinuncia ad ogni genere di storiella di background possono essere solo apprezzabili: quale storia ha come protagonista un teschio che cade? Il confine con il kitsch sarebbe stato molto sottile. Però il gioco è strutturato in livelli, alla fine dei quali si recupera un organo (si un organo del corpo umano: cuore, polmone, stomaco, etc.): la divisione non crea soltanto un momento di pausa, particolarmente apprezzabile dopo i primi livelli, quando è richiesta una notevole dose di concentrazione, ma fornisce anche un continuo cambio di scenario nel gioco.

Death Fall è non è un affresco allegro: è piuttosto una stampa cupa, con uno stile unico, vario, ma dominato da toni estremamente gotici. Pur non essendo per niente innovativo è molto ben realizzato, con controlli accurati e una fisica del teschio rallentata, in modo da agevolarne il controllo, ma precisa. Inoltre il senso di progressione del gioco, dato dalla suddivisione in livelli, fa si che ci sia un notevole incentivo a proseguire, per vedere cosa ci sarà dopo, quale nuova ambientazione si potrà vedere.

L’unico neo è dato dal prezzo, decisamente elevato per un gioco di questo tipo. Inoltre, da gamer incapace, ho trovato un po’ penalizzante che si abbiano a disposizione 3 vite, e che ogni volta che queste finiscono si debba ricominciare da capo, ma la voglia di scoprire cosa troverà il mio teschio alla fine della sua caduta è abbastanza da farmi andare avanti a giocare, nonostante questa piccola pecca.

Link al download di DeathFall, 2,39 €

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