Ecco perchè è più facile personalizzare un iPhone rispetto ad uno smartphone Android

Whitson Gordon di Lifehacker, utente Android di vecchia data, ha di recente pubblicato un articolo che conferma quanto già ribadito in passato da altri hacker. Il titolo di questo articolo è “Dimenticate Android, l’iPhone è il miglior telefono per l’hacking, il tweaking e la personalizzazione“… e al suo interno Gordon spiega i motivi di questo suo pensiero.

Lo avreste mai detto che anche un importante utente Android avrebbe confermato che iOS è migliore per la personalizzazione, l’hacking e il tweaking rispetto ai terminali con il sistema operativo mobile di Google?

L’articolo intero di Gordon merita una lettura, ma in queste sede vogliamo condividere le parti più interessanti:

Quando vuoi realmente realizzare un tweak, il rooting è l’aspetto che ti può aprire le maggiori possibilità. Purtroppo il rooting su Android è come rompere il caveau di una banca con una spilla da balia. Avete più di 100 diversi telefono Android là fuori, ognuno con un proprio metodo di rooting, con i relativi rischi e caratteristiche. E’ così fastidioso che abbiamo potuto adattare la nostra guida sul rooting di Android solo per i primi 10 telefoni, oltre ad aver dovuto pubblicare un glossario esauriente che spieghi tutte le stronzate che bisogna sapere prima di iniziare il processo. E la nostra guida per Android è divisa in tre diversi step.

Quest’ultima frase riassume il pensiero di Gordon, soprattutto se ricordiamo che ad oggi una procedura di jailbreak per iOS richiede solamente di collegare il dispositivo al computer, lanciare Absinthe e cliccare su un tasto. E funziona su tutti i firmware di tutti i dispositivi iOS. Ma l’articolo continua…

Ma le difficoltà e i “mal di testa” non terminano con il rooting, purtroppo. Poiché i dispositivi Android hanno così tante e diverse versioni di se stessi, molte delle modifiche e delle personalizzazioni che vengono realizzate sono tristemente compatibili solo per un determinato dispositivo o per una sola ROM. Tweak che lavorano con la ROM Sense non funzionano con la ROM AOSP e tweak per Gingerbeard probabilmente non funzioneranno su tutte le ROM basate su Ice Cream Sandwich. Questo è il rovescio della medaglia dell’open source. Questo problema per chi lavora su iOS è molto ma molto ridimensionato, dato che bastsa lavorare su un tweak e questo sarà praticamente compatibile con tutti i dispositivi e i firmware Apple. Ora, io sono il primo che si lamenta di come possa essere lento e fastidioso Cydia, ma quando si arriva da Android ci si accorge che Cydia è la cosa migliore che possa accadere a noi tweakers. Vuoi installare un’app, una modifica o una personalizzazione sul tuo iPhone? Le probabilità di trovarle tutte tra le migliaia di app e tweak su Cydia sono dannatamente alte. Vuoi fare lo stesso su Android? Dopo aver ridotto le modifiche installabili solo a quelle effettivamente supportate dal tuo dispositivo, dovrete navigare tra  forum come quelli di XDA Developers o RootzWiki per trovare quello che state cercando. E poi dovrete caricarle sul vostro telefono tramite Dropbox o USB. Questo non accade per chi usa l’iPhone, dato che bisogna solo lanciare Cydia, trovare il tweak e cliccare su installa.

Grazie a Cydia, chi effettua il jailbreak su iPhone dal 2008 ha a disposizione un luogo virtuale dove hacker e sviluppatori da tutto il mondo pubblicano i loro lavori. Insomma, la libertà di Google è anche il suo tallone di Achille in molte circostanze. Con oltre 4.000 diversi dispositivi Android in commercio e centinaia di diverse versioni del sistema operativo, non c’è da meravigliarsi se la comunità dei tweaker non riesce a tenere il passo. Cosa significa questo? Che, nonostante il mondo “aperto” di Android, io posso acquistare un dispositivo iOS, fare il jailbreak con un click  e entro 5 minuti essere in grado di fare e installare tutto le personalizzazioni e i tweak che desidero come un utente Android non riuscirebbe a fare. E tutto ciò ha qualcosa di davvero ironico…

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