Apple reprime il lavoro da casa con controlli sui dipendenti

Apple sta adottando diverse soluzioni per reprimere il lavoro da casa.

Apple continua a frenare il lavoro da casa, monitorando attentamente le presenze tramite i registri dei badge per garantire che i dipendenti vengano in ufficio almeno tre volte alla settimana.

Apple Park
In un post su Twitter, Zoë Schiffer di Platformer ha spiegato che Apple sta inviando diversi avvisi ai dipendenti se non soddisfano i requisiti di lavoro di persona.

Ad esempio, in alcuni casi ai dipendenti viene detto che il mancato rispetto potrebbe comportare il licenziamento, sebbene Schiffer abbia chiarito che questa non sembra essere una politica a livello aziendale, ma circoscritta solo ad alcuni team.

Apple, come la maggior parte delle aziende, è passata al lavoro da remoto in risposta alla pandemia di COVID-19. Le sue politiche sono cambiate regolarmente in risposta ai dati sulla pandemia, ma quasi un anno fa ha iniziato un ritorno “ibrido” al lavoro di persona. Il piano è iniziato con Apple che richiedeva il lavoro di persona un giorno alla settimana e gradualmente si è esteso a due giorni alla settimana. A partire dallo scorso settembre, la politica richiede il lavoro di persona almeno tre giorni alla settimana.

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A gennaio, Apple ha modificato la sua politica per i test COVID-19, eliminando l’obbligo per i dipendenti di presentare un tampone negativo prima di tornare in ufficio.

I singoli team Apple hanno una certa autonomia nell’applicare i requisiti di lavoro di persona. Alcuni team potrebbero richiedere il lavoro di persona cinque giorni alla settimana, mentre altri possono teoricamente essere più indulgenti e richiedere il lavoro di persona solo tre giorni alla settimana. È chiaro, tuttavia, che i singoli team potrebbero lentamente perdere quella flessibilità mentre Apple cerca modi per tagliare i costi, spingendo proprio sul lavoro di persona.

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