UE pronta a nuove restrizioni contro Apple e le aziende tech

Margrethe Vestager ha annunciato possibili novità che potrebbero avere un impatto su tasse, privacy e contenuti online per Apple e altre aziende tech.

L’Unione Europea ha in programma di applicare ulteriori restrizioni alle attività di Apple e di altre importanti aziende tecnologiche, come dichiarato oggi dal responsabile europeo dell’antitrust e delle politiche digitali Margrethe Vestager.

Margrethe Vestager apple

Il funzionario europeo spera di utilizzare queste proposte per cambiare radicalmente le responsabilità delle società digitali, che in teoria andranno oltre le leggi attualmente in vigore:

È un complesso insieme di cose. Non possiamo farlo con un solo atto legislativo. Dopo il primo mandato e i primi casi specifici di concorrenza, quello che ho visto molto chiaramente è che abbiamo bisogno di rigorose norme sulla concorrenza, ma anche di regolamentazione su altri punti.

Le iniziative coprono una serie di settori e sono state delineate nel corso delle ultime settimane dall’UE e dalla Commissione europea. Nei giorni scorsi, Vestager ha illustrato in dettaglio tre delle aree che dovrebbero essere interessate dalla nuova legislazione, che probabilmente saranno presentate al Parlamento europeo entro la fine del 2020.

Moderazione dei contenuti

Una delle aree è determinare quali sono le responsabilità delle società tecnologiche in merito ai contenuti pubblicati dagli utenti. Attualmente, il tutto è regolamentato da leggi che risalgono al 2000 e che Vestager ritiene orami obsolete.

Il Digital Service Act è stato realizzato in un momento in cui nessuno avrebbe potuto prevedere la situazione in cui ci troviamo oggi, e cioè che le piattaforme non sarebbero state solo canali, ma ecosistemi completi in cui quasi tutto è monetizzato dalla piattaforma stessa.

Le regole attuali evitano alle piattaforme come i social media di essere citate in giudizio per contenuti controversi o ingannevoli, ma la situazione ha comunque portato le aziende tecnologiche a rallentare o moderare i contenuti degli utenti per limitare le fake news.

L’UE non vuole rendere le piattaforme responsabili dei contenuti o dei prodotti contraffatti messi in vendita dagli utenti, ma vuole integrare delle regole che consentirebbero la creazione di meccanismi di ricorso per i contenuti rimossi.

Apple ha già commentato questa proposta, suggerendo che “il regime di responsabilità limitata ha contribuito a offrire scelta e innovazione, ma auspichiamo che le nuove regole siano di natura flessibile. Ciò che ha senso per le piattaforme di condivisione dei contenuti rivolte al pubblico potrebbe non essere appropriato o tecnicamente fattibile per i servizi utilizzati per facilitare le comunicazioni o l’archiviazione private“.

Concorrenza

Per quanto riguarda la concorrenza, Vestager afferma di voler avere maggiori poteri investigativi per ordinare alle aziende di un determinato settore di cambiare il loro comportamento, al fine di frenare i monopoli e “prevenire l’insorgere di nuovi gatekeeper“. Le proposte di legge includono anche misure per impedire alle grandi aziende di schiacciare i concorrenti più piccoli nello stesso mercato, un’iniziativa partita da diversi casi antitrust contro Google.

La Commissione sta anche indagando su possibili comportamenti monopolistici su App Store e Google Play Store.

Digital Tax

Un altro elemento controverso è la tassazione digitale, settore in cui l’UE si sta preparando a procedere nonostante un disaccordo con i legislatori statunitensi sulla questione. La Commissione ha informato che auspica una soluzione comune, ma anche che, in caso contrario, procederà per la sua strada entro la fine del 2020. Secondo Vestager, un’imposta digitale che colpisce Apple e altre società tecnologiche multinazionali su larga scala è “giustificata perché equa“.

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