Dall’FBI messaggi di disprezzo verso Tim Cook e Apple

Alcuni messaggi di testo scambiati tra due funzionari dell’FBI dimostrano quando disprezzo ci sia stato per Tim Cook e Apple due anni fa, quando gli agenti federali stavano indagando sulla strage di San Bernardino e avevano chiesto ad Apple di sbloccare l’iPhone del terrorista.

I messaggi di testo, pubblicati in relazione all’indagine sulle e-mail trafugate a Hillary Clinton e scovati tra centinaia di pagine condivise in questi giorni, vanno dalle accuse di tracciamento dei consumatori, fino ai veri e propri insulti. I due protagonisti di questo scambio di opinioni sono Peter Strzok, un agente del controspionaggio nell’FBI, e Lisa Page, un avvocato dell’agenzia.

Né Page né Strzok erano ufficialmente coinvolti nel caso dell’FBI contro Apple, e stavano comunicando privatamente mentre lavoravano a Washington. I primi messaggi tra i due agenti sono stati inviati il giorno in cui l’allora direttore dell’FBI James Comey annunciò che l’agenzia non era in grado di accedere ai dati dell’iPhone 5c del terrorista.

Il primo messaggio viene inviato quella sera da Strzok: “E sai cosa mi fa arrabbiare davvero per questa cosa di Apple? Il fatto che Tim Cook voglia fare da paladino della privacy. Sì, il paladino a modo suo visto che l’intero sistema operativo è progettato per rintracciarmi senza che io me ne accorga”. La Page risponde definendo Cook un ipocrita e affermando di aver disattivato tutte le funzioni di tracciamento sul suo iPhone.

Quando poi Tim Cook pubblica una lettera aperta sul sito Apple in cui spiega i motivi che rendevano impossibile sbloccare quell’iPhone, i due agenti riprendono a messaggiare tra di loro.

Ironia della sorte, Page consiglia di scrivere su iMessage per approfittare della crittografia end-to-end ed evitare che qualcuno possa monitorare quei messaggi. In quell’occasione, i due agenti accusano Apple di localizzare tutti gli utenti per i 5 giorni precedenti.

La missiva riprende qualche mese dopo, quanto la Page afferma di amare l’iPhone, ma di iniziare anche ad odiarlo per colpa di Tim Cook. E Strzok: “Ah se Tim Cook sparisse dalla faccia della Terra...”

Ricordiamo che Apple fece subito sapere ad un giudice federale che anche per i tecnici dell’azienda era impossibile accedere ai dati memorizzati su un iPhone bloccato con codice di accesso, a meno che sul dispositivo non fosse installata una versione precedente rispetto ad iOS 8.

 

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