Poto and Cabenga: un trip acido – la recensione di iPhoneItalia

Poto And Cabenga è davvero il gioco perfetto se avete fatto uso pesante di acido. Certo, morirete in pochi secondi: ma vi succederà la stessa identica cosa anche senza l’acido… e forse con qualche aiuto chimico riuscirete a capire meglio questo gioco, che ad un primo sguardo è quasi imperscrutabile. A titolo di curiosità dirò solo che il titolo del gioco viene da un episodio singolarissimo… quello di due gemelle che, per una serie di circostanze fuori dal comune, si erano inventate un linguaggio tutto loro per parlare.  Un titolo perfetto per questo gioco, perchè gli unici che sembrano capirlo sono proprio i suoi personaggi.



Altra nota di colore: qualche mese fa Poto And Cabenga, nella sua versione Flash, è stato uno dei sei vincitori del premio “One-Button” al GDC del 2010: questo per dire che il gioco si controlla con un solo dito, semplicemente premendo sullo schermo. Semplice vero? No. Non proprio.

Apparentemente si tratta di un runner. O almeno questo è quello che penserete all’inizio del gioco: un cavaliere arancione (che nel gioco viene presentato come un donna) con un occhio solo trotta felice verso destra sul suo cavallo viola, nel mezzo di praterie turchine, e deve raccogliere saltando delle foglie dorate. Fi qui tutto facile… però non farete in tempo ad annoiarvi che succederà un piccolo incidente: arriva una specie di mostro viola con diverse paia di ali e inghiotte Poto! O almeno, credo che il cavaliere sia Poto: nessun si ferma a spiegarlo. Il giocatore è li interdetto che si chiede se ha sbagliato qualcosa ed ecco che nella parte alta dello schermo ricompare Poto, sempre intento a correre… nella pancia del mostro.

Se non avete preso nessun acido finora, vi consiglio di ripensarci, perché il bello deve ancora venire. A questo punto il gioco diventa una specie di Crazy Control 2, e si devono controllare allo stesso tempo sia Poto che Cabenga, sincronizzando i loro salti in modo da far loro evitare diversi tipi di bestiole. Che vengono da entrambe le direzioni, giusto per rendere le cose un po’ più complesse. Già a questo punto il gioco non è proprio banalissimo… ma il vero casino è che dopo alcune partite disastrose e qualche tentativo si capisce un piccolo particolare. Poto e Cabenga non hanno lo stesso tipo di controlli. Ed è il delirio.

Cabenga in basso funziona così: premendo accelera, rilasciando salta. Poto, in alto, invece funziona all’opposto: premendo salta, e rilasciando accelera. Il gioco cerca di spiegare la cosa, con delle gigantesche scritte che compaiono a mo’ di tutorial interattivo… ma forse per colpa degli acidi, non ho capito subito. Quando finalmente l’ho capito in teoria mi sono accorta che farlo in pratica era tutto tranne che semplice: Poto And Cabenga infatti è tutto tranne che un gioco facile. La meccanica è un tale casino che finirà davvero per incasinarci il cervello e dopo pochi minuti sarete li a brancolare a caso, andando a tentavi e senza capire bene chi sta facendo cosa…

Coordinare i due personaggi è complesso, di suo, e più si procede più difficoltà si incontrano: arrivano mostri da ogni direzione, dall’alto e dal basso. Alcuni si possono uccidere saltandoci sopra, altri no. E non solo: ci sono mostri che non si possono evitare, e per neutralizzarli occorre un’azione dell’altro personaggio, che deve accelerare o rallentare per raccogliere determinati oggetti. Insomma, è davvero un casino.

Nel gioco sono presenti due modalità: quella classica, che ho appena descritto e una definita Neverending… che è identica, ma non ha la parte introduttiva con Poto a cavallo di Cabenga, e inizia subito con lo split-screen. Lo scopo del gioco è totalizzare un buon punteggio, raccogliendo le foglie dorate e uccidendo certi mostri, e per farlo si hanno a disposizione un buon numero di vite, dieci per personaggio… ma non preoccupatevi, le finirete subito.  E in modalità Neverending vi capiterà di morire con punteggi addirittura negativi, perché ad ogni impatto con un mostro vi vengono tolti dei punti.

Poto And Cabenga è un vero trip: la sua grafica è qualcosa di allucinato, con forme semplicissime e colori decisamente fluo, dove spiccano il viola, il fucsia, il turchese e l’arancio, in una girandola  affascinante ed assurda di tinte contrastanti. Perfino il lettering del gioco è qualcosa di davvero particolare… Colpisce, ed affascina, senza dubbio: ma abbastanza da farvi andare avanti a giocare ad un gioco così drammaticamente frustrante? La risposta è molto personale. Poto And Cabenga è un gioco totalmente diverso dal solito, che attira senza dubbio l’attenzione: difficilmente riuscirà a tenervi occupati per più di qualche minuto… ma è sicuro che saranno minuti decisamente intensi, e fuori dal comune.

Poto And Cabenga è disponibile su App Store a 0,79 €

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