L’Unione Europea rinvia al 2018 la fine del roaming

Gli utenti piangono e gli operatori gongolano: il roaming tra i paesi dell’Unione Europea continuerà ad esistere almeno fino al 2018, con buona pace di chi sperava in una sua fine già nel 2015.

ROAMING

Salvo ulteriori sorprese, i costi extra per usare il telefono nei paesi dell’Unione Europea saranno cancellati solo nel 2018. L’unica notizia positiva è che, dalla metà del 2016, un numero limitato di sms, chiamate e dati dovrà essere garantito con le tariffe nazionali, anche se usati all’estero.

La notizia ha fatto felici le lobby delle telecomunicazioni, anche se per alcuni i tempi per l’eliminazione del roaming erano prematuri. Secondo il presidente del Berec Fatima Barret, l’azzeramento del roaming avrebbe fatto perdere tantissimi soldi agli operatori, con il rischio che i vari carrier avrebbero potuto aumentare i costi del traffico nazionale:

Lo scambio di traffico tra i Paesi non è bilanciato, i costi per gli operatori ci sono e alla fine qualcuno deve pagarli. Quindi, il roaming non può sparire dall’oggi al domani in Europa, altrimenti si corre il rischio che a pagare per quella minoranza che viaggia e si attacca a Internet sia chi resta a casa

In ogni caso, nei prossimi 36 mesi gli operatori saranno obbligati a garantire un numero limitato di sms, chiamate e dati a prezzi nazionali, anche se usati all’estero. Le quantità minima garantita non è stata ancora scelta, ma si parla di soli 5 sms, 5 minuti di chiamate e 5mb di traffico dati giornalieri, per un massimo di 7 giorni l’anno.

Tra le nazioni più critiche verso questa decisione dell’Unione Europea c’è l’Italia, che da anni chiede l’abbattimento del roaming europeo.

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